Zagarolo sorge su una collina tufacea lunga 2 chilometri, circondata da verdi boschi e dalla natura incontaminata. Il nome deriverebbe da sagum, la mantella di colore rosso usata dai legionari. Si narra che qui esistesse un insediamento dove trovarono rifugio gli esuli di Gabi, distrutta da Tarquinio il Superbo.
Il centro storico di origine medievale è dominato dal cinquecentesco Palazzo Rospigliosi. L’originaria fortezza difensiva fu trasformata in una residenza principesca. I suoi locali di rappresentanza e il piano nobile furono affrescati da manieristi del 1500. Molte decorazioni portano la firma dei fratelli Zuccari. Negli anni 60 Elvina Pallavicini ordinò un accorto restauro che ha restituito al Palazzo l’antico splendore. In questo palazzo trovarono ispirazione il Vanvitelli e W. Day che vi eseguì una serie di litografie. Ospitò Vittorio Alfieri e il Caravaggio.
Nelle sue sale è allestito il Museo del Giocattolo, un percorso espositivo demoantropologico che mette in evidenza il rapporto tra il gioco e la realtà sociale e culturale lungo le aree tematiche. È tra i più grandi musei del genere in Italia e in Europa con le sue 17 sale su 1000 mq dove si racconta l’evoluzione dei giochi dalla metà del 1800 ai giorni nostri.
Qui si rivela la storia del giocattolo in Italia scrutando quasi 1000 articoli prodotti in Europa e in America con marchi prestigiosi come Lehmann, Märklin, Hornby, Ingap, Bing, Lenci, Furga, Shuco, Tippco. Dalle bambole di pezza e di plastica con minuscoli servizi da tè in porcellana fino ai giochi multimediali, passando per teatrini di burattini e marionette, automobiline e modellini di navi, è un viaggio fantastico. Sono custoditi molti pezzi rari donati da collezionisti come Fritz e Lisa Billig, Marzia Peretz, Nella Crestetto Oppo, Luisa Dellanzo, Marina Caprari e Sabrina Alfonsi.
Tra gli edifici più interessanti troviamo il Convento di Santa Maria delle Grazie, il Palazzo del Gonfaloniere e la vignolesca Collegiata di San Lorenzo, la cu facciata è attribuita a Carlo Maderno. Imperdibile la barocca Parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita dai principi Rospigliosi all’inizio del 1700 su un’altra probabilmente di età apostolica. La planimetria è a croce greca con una ariosa cupola a forma ellittica, alta 46 metri. La Fontana con vasca romana è invece in Piazza Santa Maria. Non perdetevi l’antica pesa con le misure in uso nel comune, “sorvegliate” da un busto noto come “Lu Giustu”, ovvero il giusto. In realtà raffigura Papa Clemente IX Rospigliosi.
Siamo nella patria del tordo matto di Zagarolo, un involtino di carne di cavallo condito con il coriandolo. Il Festival del Tordo Matto festeggia ogni anno a metà giugno l’eccellenza DeCo. Provate i piatti tipici con il DOC Zagarolo, un vino bianco tipico dei Castelli Romani. Questo vino è legato alla tradizione delle fraschette, la frasca che indicava al viaggiatore la mescita di vino nuovo.
Fra gli eventi imperdibili c’è la Sagra dell’Uva e dei vini tipici locali a ottobre.