Ci sono giorni in cui ci si sveglia e si ha voglia di qualcosa di diverso. Un po’ di fantasia. Un po’ di poesia. Un po’ voglia di sentirsi principi e principesse, e perché no… allora mettersi in marcia, superare sentieri, scavallare ponti levatoi ormai scardinati, dribblare caselli autostradali per godersi il più possibile le stradine di campagna che caratterizzano la nostra Regione Lazio. E poi arrivare.
Dal Castello Orsini di Montenero Sabino con la sua vista mozzafiato, al castello più grande di tutta la Regione Lazio, quello dei Savelli Torlonia di Palombara Sabina, lungo la via Salaria. Puntatina in Tuscia? C’è il Castello Orsini a Soriano nel Cimino, fu il primo carcere della Santa Sede. Il Castello dei Conti di Aquino a Roccasecca sarà invece la tappa più mistica del tuo percorso. Infine tocca la provincia di Latina con il Castello Angioino-Aragonese, vedetta dalla città di Gaeta. Chi di voi, raggiunge l’ultima tappa, merita la corona!
Dagli interni alle merlature esterne, il Castello Orsini fondato intorno all’anno 1000 è la tappa perfetta per regalarsi una coccola. Dalle sue mura si può vedere non solo tutta l’estensione di Montenero Sabino bensì tutta la vallata. Prima castello medievale poi palazzo baronale, ha subito di recente interventi di restauro che ce lo restituiscono più bello che mai. Il primo piano è la parte più affascinante e meglio ristrutturata, dove è possibile osservare affreschi e dipinti nonché una sequenza di stanze dal grande impatto prospettico. Salendo al piano superiore sarà invece possibile percorrere la passeggiata sulle due torri di guardia che ti offrirà una vista spettacolare.
Scendendo in direzione di Roma, sulla tua sinistra, eccolo lì il Castello Savelli Torlonia di Palombara Sabina. È sul punto più alto del cocuzzolo dove si sviluppa il centro abitato. Le vie a spirale che lo attraversano partono dal castello e lo collegano direttamente con le vie principali che vanno a Roma: la Via Salaria e la Via Tiburtina. Con ben 132 ambienti su un’area di 10.000 metri quadrati, si tratterebbe del castello più grande del Lazio. Mantiene ancora oggi l’aspetto medievale poiché sono state sempre impiegate le stesse tecniche edili, nonché gli stessi materiali. Gli affreschi visibili tuttora nelle sale interne sono quelli riconducibili alla volontà di Troilo Savelli e sono opera di Baldassarre Peruzzi, suo conoscente. Fra le varie pitture del castello ci sono ritratti di eroi romani, tra cui Attilio Regolo. Sempre nello studio, il soffitto è decorato da affreschi grotteschi costituiti da disegni di putti che si trasformano in foglie di acanto. In un piccolo studiolo separato vi sono delle allegorie delle arti liberali: astronomia, musica, retorica, aritmetica, geometria e dialettica.
E ora si va in Tuscia. Con un’architettura severa e maestosa, domina il borgo medioevale e centro storico di Soriano nel Cimino. Siamo al Castello Orsini! Il suo primo nucleo è stato costruito all’inizio del duecento. Ma ciò che maggiormente caratterizza la struttura è stato il suo adattamento a struttura carceraria. È infatti stato il primo carcere della Santa Sede, solo nel 1871, divenne carcere dello Stato Italiano. Paradossalmente ciò ha permesso la perfetta conservazione esterna della struttura a causa dei continui lavori di manutenzione sostenuti dal Ministero di Grazia e Giustizia. È attualmente una splendida struttura architettonica che domina con imponenza la cittadina di Soriano nel Cimino.
Ed eccoci in Ciociaria. La secolare tradizione vuole che San Tommaso sia nato all’interno del castello duecentesco dove ti portiamo, ovvero il Castello dei Conti d’Aquino a Roccasecca. Vieni insieme a noi negli ambienti che ancora oggi si chiamano “casa di San Tommaso”. Il castello sorge sul Monte Asprano, in una splendida posizione panoramica sopra Roccasecca. La struttura è su un costone di roccia che guarda la Valle del Liri, la posizione lo rende molto affascinante. La rocca dei conti d’Aquino rappresenta una delle aree storico-archeologiche più importanti e significative del Medioevo laziale; fu fondata nel 994 dall’abate di Montecassino per difendersi dai Longobardi, insomma una meta un po’ mistica e molto storica!
Chi raggiunge l’ultima tappa avrà la corona! Ed eccoci a Gaeta, nel Castello Angioino-Aragonese, fatto costruire dai sovrani del regno di Napoli. Si erge monumentale su una falesia a difesa di tutto il borgo medioevale. E’ detto castello angioino-aragonese perché è composto da due edifici comunicanti realizzati in due momenti storici diversi, uno più in basso detto “angioino” realizzato durante il governo dei sovrani di origine angioina, l’altro più in alto detto “aragonese”. Nella cupola della torre più alta del castello, la Torre di Gaeta, vi è la Cappella Reale, voluta dal re Ferdinando II di Borbone nel 1849. Ed ecco a te, la corona!