Vitorchiano, a pochi chilomettri da Viterbo, è un luogo che infonde serenità e ti accoglie come un caldo abbracio.
Non percepisci frenesia e tutti si fermano con piacere a scambiare una parola gentile con i turisti.
Dalle finestre delle case, che si trovano lungo le stette vie, curatissime e addobate di splendidi fiori i quali dipingono il caratteristico color grigio del peperino, proviene l’inebriante profumo di dolci che le massaie sono solite lavorare secondo la tradizione.
La parte più interessante di Vitorchiano è il borgo antico da cui si ha accesso attraversando la Porta Tiberina.
Lasciata alle spalle la Porta Tiberina, su Piazza Sant’Agnese ci si ritrova dinanzi la torre ‘’Rocca’’ collocata tra il Palazzo Comunale e il Monastero di Sant’Agnese; eretta dai romani durante la ricostruzione della città avvenuta nel 1233.
Possiamo inoltre ammirare la Fontana a Fuso, la Casa del Vescovo, l’Antico Lavatoio, la Porta Della Vergogna, la Porta della Neve da cui si ha accesso all’originario castrum, la casa in cui visse per breve tempo Santa Rosa e ancora le Mura Castellane con i bastioni.
La Chiesa del paese, edificata nel 1358, è dedicata a San Michele Arcangelo, patrono del paese.
L’8 maggio, giorno in cui si celebra il santo patrono, si suole offrire la ‘’Poggiata’’: ciambelle all’anice accompagnate da buon vino … le signore appartenenti al Comitato di Festeggiamenti saranno liete di scoperchiare i loro grandi cesti dando la possibilità di portare a casa qualche ciambella al in cambio di un’ offerta volontaria.
Vitorchiano e i sui abitanti hanno una forte propensione all’accoglienza che si traduce in una molteplicità di eventi:
- la sagra del cavatello, che si svolge dal 2 al 4 Agosto, giunta ormai alla quarantaquattresima edizione;
- Peperino in fiore, che si svolge solitamente dal 31 Maggio al 2 Giugno;
- la notte rosa che inizia il 23 Giugno e prosegue per tre giorni;
- il natale;
- il carnevale vitorchianese;
- i carri allegorici che risalgono a circa settantacinque anni fà.
Già negli anni 50 le due contrade del paese; Sodarella e Bandita, realizzarono i primi carri alllegorici che ogni anno il 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate, venivano fatti sfilare per le vie del paese con arrivo a Piazza Roma.
A quei tempi, i carri venivano trainati dai bui e costruiti con legno e adornati di edera e bandierine colorate accompagnati dalla musica delle fisarmoniche.
Per qualche anno la sfilata è stata interrotta per riprendere poi negli anni 70.
Le due contrade cominciarono a costruire i carri con la lavorazione della cartapesta e trainati da trattori.
Negli anni 80-90 i carri allegorici furono ancora piu elaborati; la struttura era in ferro ricoperta da cartapesta. Erano costruiti dalla contrada Bandita e da un gruppo di amici.
Quest’ultimi sono stati promotori della nascita nel 2011 dell’Associazione Carnevale Vitorchiano constituita da circa 20 soci convinti di portare avanti la tradizione del carnevale.
La manifestazione ha il patrocinio ed è parzialmente finanziata dal Comune di Vitorchiano.
Ancora oggi è una manifestazione che ricorre ogni anno con un crescendo di visitatori provenienti dalla provincia.