Viticuso è il comune più orientale del Lazio. Chiuso tra le cime dei monti a 858 metri d’altezza, il piccolo borgo offre aria pura e paesaggi di montagna. La sua storia è molto antica e rimanda sicuramente ai tempi delle guerre sannitiche quando, secondo gli studiosi, il luogo ebbe un ruolo importante negli scontri tra i Romani e i Sanniti.
L’origine del nome Viticuso deriva da “lacus vettis clausus“, cioè “lago chiuso dalle cime dei monti”, a indicare la presenza molto probabilmente di un lago oggi scomparso.
Viticuso era al confine fra terre e collegamenti di straordinaria importanza: la Valle Latina e la Valle del Volturno sulla quale si affaccia, e poi Atina e la mitica città sannitica di Aquilonia. Deve a ciò la sua tradizione pastorale, legata ai percorsi della transumanza utilizzati poi come vie di collegamento.
Per l’importante funzione di crocevia svolta in particolare nelle tratte che univano il Molise all’Abbazia di Montecassino, nell’XI secolo a Viticuso i conti di Venafro edificarono un castello attorno al quale sorse e si sviluppò il paese.
Purtroppo, il susseguirsi di eventi catastrofici quali i terremoti che si manifestarono a partire dal XIV secolo e più tardi le tragiche vicende legate alla Seconda Guerra Mondiale, portarono gravi danni al patrimonio artistico e storico del piccolo borgo.
Oggi Viticuso si caratterizza per la bellezza del paesaggio e per gli splendidi percorsi turistici immersi nella natura. Tra questi il Parco Eolico su Colle Aquilone, il primo ad essere realizzato nel Lazio per trasformare la forza del vento in energia elettrica. Da qui si può ammirare un fantastico panorama che spazia a 360 gradi.
Le escursioni tra Monte Maio e Monte Cavallo lambiscono la linea di confine con il Molise e immergono i visitatori nel verde di un territorio prevalentemente carsico. Da visitare la Cappella di S. Antonio e la Chiesa dell’Annunziata. Curiosa la lapide sulla porta d’ingresso di un edificio adiacente alla chiesa di S. Antonio. Qui è scolpito il simbolo benedettino dei tre colli sormontati da una croce con la data del 1003.
Molto suggestive le feste rionali del borgo con le esposizioni di antichi attrezzi agricoli e domestici, storiche immagini fotografiche, pizzi e merletti della tradizione.
Uno degli appuntamenti più attesi è la sagra dell’abbuoto che si svolge nel mese di agosto. L’abbuoto è un tipico piatto locale che si degusta a fette. Si tratta di un insaccato di carne ovina cotto con spezie e un ripieno di uovo e peperone. Un alimento unico nel suo genere perché, a differenza di prodotti dal nome simile, non contiene frattaglie o interiora. In antichità, pastori, guerrieri o briganti producevano l’abbuoto viticusano per conservare la carne e poterla consumare anche in montagna. Oggi la sagra richiama moltissimi turisti e la partecipazione degli abitanti dei paesi limitrofi.