Vicovaro lungo la Via Tiburtina Valeria, è situato in una conca alberata su un pianoro che presidia la Valle dell’Aniene e sorge sui resti dell’antichissima città di Varia, avamposto difensivo della popolazione italica degli Equi.
Il borgo può considerarsi la porta d’accesso naturale alla Valle dell’Aniene e al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. La tradizione locale, in verità, pone la città di Varia in località Quarto del Piano e Mammalocchi, confondendo così i vasti resti di costruzioni poligonali di ville agricole del periodo romano con antiche mura di città.
Varia è annessa alla tribù Camilia, nella divisione attuata da Augusto, quando l’Aniene segnava i confini del Lazio a Sud e della Sabina a Nord e la sua giurisdizione si estendeva sino alla Valle Ustica, odierna Valle del Licenza.
Le testimonianze archeologiche del passato romano di Varia sono numerose: resti di ville rurali e residenziali, epigrafi e vari materiali architettonici e decorativi disseminati nella zona.
Nel periodo tardo-romano, Varia decade e il suo centro abitato si spopola sino a ridursi ad un semplice vicus. Il Cristianesimo si diffonde in queste terre seguendo la Via Valeria, pur conservando nel tempo alcune usanze pagane.