Bellissima notizia per l’Italia e per il patrimonio culturale del Lazio. L’antico tracciato della via Appia nel 2024 è stato ufficialmente inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Patrimonio straordinario di testimonianze archeologiche e architettoniche. Complesso di Storia, Arte e Natura di inestimabile valore. Grande bellezza che ha ispirato scrittori, pittori, poeti e viaggiatori di tutti i tempi. Presente e Futuro che connette il Lazio con il Mediterraneo. Oggi l’antica Via Appia, la Regina Viarum, è un bene che appartiene a tutta l’Umanità. La sua preziosa eredità continuerà a splendere intatta agli occhi e nell’animo delle generazioni di oggi e di quelle future.
Con il Sì definitivo del Comitato del Patrimonio Mondiale, si è concluso il lungo iter per il riconoscimento avviato dal Ministero della Cultura italiano con il coinvolgimento di 4 regioni – Lazio, Campania, Puglia e Basilicata – 13 tra città metropolitane e province, 73 Comuni, 14 enti parco, 25 università e la Pontificia Commissione d’Archeologia Sacra.
L’antica via consolare era un’importante strada di comunicazione verso le porte d’Oriente. Fu fatta realizzare da Appio Claudio nel 312 a.C. fino a Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere). Con la conquista delle regioni meridionali, la strada venne prolungata fino a Benevento, poi fu portata a Venosa, Taranto e infine fino a Brindisi, porto principale per le navi dirette verso la Grecia e l’Oriente. Un percorso grandioso che, con la variante voluta da Traiano, permetteva ai viaggiatori di andare da Roma a Brindisi in 13-14 giorni percorrendo un totale di 365 miglia, poco meno di 540 km.
Di grande importanza il suo riconoscimento a Patrimonio Unesco per la tutela e la valorizzazione del prezioso tracciato e degli spettacolari resti di ville imperiali e acquedotti custoditi lungo il percorso.