Vallerano è il “Borgo delle Castagne e delle Candele” affacciato sulla Tuscia Viterbese da una collina tra i monti Cimini. Lo chiamano “Borgo delle Castagne” per la Castagna DOP e “Borgo delle Candele” per la famosa Notte delle Candele a fine agosto.
Le origini antiche di Vallerano si riscontrano in un primo insediamento all’Età del Bronzo, come testimoniano i reperti in località Poggio Castello. La dominazione degli Etruschi e poi dei Romani nel 300 a.C., fino ai Farnese nel tardo Rinascimento, ha dato vita a un borgo con un centro storico e dei dintorni molto ricchi di storia e storie da raccontare.
Nell centro storico medievale è imperdibile lo splendido soffitto a cassettoni nella Chiesa romanica di San Vittore Martire, dedicata al Patrono di Vallerano.
Santuario della Madonna del Ruscello – Facebook @visitvallerano
Fuori dalle mura di Vallerano, si erge il Santuario di Maria Santissima del Ruscello d’inizio 1600, costruita su disegno del Vignola. Tra quadri, affreschi e stucchi, si staglia un organo monumentale intagliato in stile barocco. Anche la Chiesa del Santissimo Crocifisso è appena fuori Vallerano e del 1600. All’interno, è custodito un antico crocefisso, meta di pellegrinaggio.
la castagna DOP di Vallerano – www.festacastagna.it
Il paesaggio verdeggiante è pinticchiato di boschi, vigneti, castagneti secolari e noccioleti. Tra le specialità gastronomiche, troviamo infatti la Castagna DOP, festeggiata alla ventennale Sagra della Castagna nei weekend da ottobre all’inizio di novembre. L’evento clou in onore della Regina della Festa è la caldarrosta cotta in piazza con il padellone gigante. Alla Vigilia di Natale, è tradizione preparare la Minestra di Ceci e Castagne DOP, una vera zuppa da re.
Ceciaroli della Tuscia
Tra i dolci tipici di Vallerano, ci sono i “ceciaroli”, ravioli fritti o al forno, ripieni di ceci, miele, liquore dolce, cannella, vaniglia e cioccolato.
Alla porchetta di Vallerano è dedicata una sagra a fine giugno. Prodotta artigianalmente secondo la tradizione valleranese, alla Sagra si degusta anche con il pomodoro insieme ad altri piatti tipici locali, come le “fricciolose”, una sorta di crespelle sottilissime, spolverate con tanto pecorino.