Torricella in Sabina è un piccolo borgo sul 3^ tappa del Cammino di San Francesco, da Rieti a Poggio San Lorenzo. Il Cammino di San Francesco fa parte della Rete dei Cammini del Lazio.

Torricella in Sabina – www.comune.torricellainsabina.ri.it
Il toponimo sembra derivare da Turris Celiae, la torre nel borgo dove si narra sia stata rinchiusa la contessa Celia e dove morì d’inedia. Sorta forse prima del X secolo, il Castello di Torricella in Sabina fu donato in parte nel 1466 da Francesco Brancaleoni a Gabriele Cesarini, figlio di Orso e di Simodea.

Torricella in Sabina – www.comune.torricellainsabina.ri.it
Passeggiando nel borgo si scorge il Cannone, un relitto della Seconda Guerra Mondiale. Svetta il campanile della chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie del 1100 e un arco. Superato l’arco, si raggiunge il borgo antico di Torricella in Sabina. La piazza principale di Torricella in Sabina è detta “Capacroce” ed è incorniciata da un fontanile storico del 1904 e dalla piccola chiesa di Sant’Antonio. Nella piazza e nei giardini comunali, detti “Carampone”, si svolgono le feste e sagre estive.

Palio degli Orsini a Ornaro Alto – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
La frazione di Ornaro Alto è sopra una collina. Ha una struttura urbanistica medioevale, con una deliziosa piazzetta “della Rocca”. Qui, si erge il castello, inizialmente posseduto dalla famiglia Brancaleone, poi dagli Orsini e in fine alla Camera Apostolica. A metà luglio si svolge il Palio degli Orsini ad Ornaro Alto che vede in gara le 3 frazioni di Torricella in Sabina. Le prime notizie certe sul castello risalgono al 1254. La chiesina medioevale dedicata al Patrono Sant’Antonino Martire custodisce un’abside ornata da affreschi quattrocenteschi di scuola romana e un altare composto da un basamento di pietra scolpita che rappresentava la quarantaduesima pietra miliare dell’antica Via Salaria.

l’arco a Torricella in Sabina – www.comune.torricellainsabina.ri.it
La frazione di Ornaro Basso è sorta nel 1960. Prima su questa collina si svolgeva una grande fiera e c’era solo un’osteria. Il Ponte Sambuco fu costruito 2000 anni fa dagli Antichi Romani ed è parte integrante della vecchia Via del Sale. Si tratta di un’opera architettonica lunga circa 100 metri, costruita interamente con grossi blocchi di pietra.

chiesetta di Santa Prassede a Oliveto Sabino – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
La frazione di Oliveto Sabino sorge sulle rovine di Trebula Mutuesca, l’area abitata dai Trebulani e dai Mutuesci in epoca romana. Alla fine del 1600 fu probabilmente dedicata la Chiesa rupestre di Santa Prassede al Fosso. Si narra che in questa chiesa ruspestre due contadine olivetane ebbero la visione di una giovane che pose fine alle loro liti sulle razioni di pane che dovevano suddividersi.

chiesetta di Santa Prassede a Oliveto Sabino – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
Per ringraziarla, avrebbero dovuto costruire una chiesetta in suo onore, piccola e raccolta per accogliere i devoti. Immersa nel verde, la chiesa conserva un affresco del 1696 raffigurante la Vergine, Santa Barbara, Patrona della Diocesi di Rieti, e Santa Prassede, patrona di Oliveto. La Patrona è celebrata il 21 luglio e la prima domenica di settembre con una festa religiosa.

l’Accensione dello Gnommero a Oliveto Sabino – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
Molto suggestiva è l’Accensione dello Gnommero e del suo bosco di gnommerini a Oliveto Sabino il 2 dicembre. Lo gnommero, gnommera in dialetto locale, è il gomitolo di lana che le mamme e le nonne arrotolavano quando disfacevano un vecchio indumento di lana. Lo Gnommero si trasforma in un grande Albero di Natale con l’abito variopinto, modellato su misura.
Le “mattonelle” sono realizzate all’uncinetto con gomitoli di lana variopinti e poi sono posizionati su una struttura in ferro fino a un diametro si 4 metri alla base dell’albero. Durante l’Accensione dello Gnommero, si degusta l’olio nuovo dell’antico frantoio di Oliveto, accompagnato dai prodotti tipici locali.

Sagra dei Vertuti a Oliveto Sabino – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
Alla fine di maggio si svolge la Sagra dei Vertuti. Si tratta di una prelibata zuppa primaverile tipica di Oliveto Sabino a base di legumi e cereali, ovvero fagioli, ceci, fave, grano e granturco, aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina. Si mangia insieme a fave e pecorino.

Sagra della Pizza Fritta a Oliveto Sabino – Facebook @ProLocoOlivetoSabino
All’inizio di luglio Oliveto Sabino festeggia in Piazza della Croce la Pizza Fritta, un prodotto tipico della Sabina a base di farina di grano tenero, lievito naturale, acqua e sale. Fritta in olio di oliva, si degusta con prosciutto, salame o lonza. La versione dolce prevede delle pizze fritte più sottili, senza l’interno soffice, e cosparse di zucchero.