La città di Tivoli è sulle pendici dei monti Tiburtini, lungo il fiume Aniene. La ricchezza delle acque favorisce l’impianto di grandi complessi architettonici, tra cui le straordinarie Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana.
L’origine della città risale al 1215 a.C. con la formazione del villaggio latino Tibur. Le strutture edilizie risalenti al IV sec. a.C. ancora visibili sono le mura difensive che circondavano l’Acropoli e l’antica Contrada di San Paolo. Dopo la fine dell’impero alla città romana si sovrappone quella medievale con interventi urbanistici che modificano in parte l’impianto romano originario.
Tivoli mantiene una discreta autonomia politica fino all’Alto Medioevo quando cadono in rovina le grandi ville suburbane di epoca romana. Con Federico Barbarossa la città torna ai precedenti splendori. Si elevano le nuove mura cittadine nel 1155 con numerose case-torri dislocate nei punti strategici della città. Con la nomina a governatore del Cardinale Ippolito d’Este nel 1550 si realizza la straordinaria Villa progettata da Pirro Ligorio.
Si costruiscono poi pregevoli palazzi patrizi e, alla fine del Cinquecento, il Palazzo comunale che ingloba strutture medioevali. In epoca barocca si edificano le due principali chiese della città. Sono la Cattedrale di San Lorenzo (1635-1640) e la Chiesa del Gesù, oggi scomparsa a seguito del bombardamento aereo del 1944.
Con la piena del fiume Aniene del 1826, la città subisce gravi danni che impongono ingenti opere di deviazione del fiume durante le quali si realizza la cascata di Villa Gregoriana di oltre 100 metri.
Tra i prodotti tipici, c’è l’uva pizzutello. Si tratta di uva da tavola conosciuta anche come “uva a corna” per la sua curiosa forma ovale. Secondo un’antica leggenda popolare, quest’ultima aveva la capacità di rendere belli gli occhi delle donne che la mangiavano. Dalla visita a Tivoli di papa Gregorio XVI nel 1845, questa uva “speciale” si festeggia con la Sagra del Pizzutello.