La vasta area intorno agli Altipiani di Arcinazzo, situata a cavallo tra la parte meridionale della provincia di Roma e quella settentrionale della provincia di Frosinone, è la zona del vino Cesanese.

Ai tempi dell’antica Roma questo territorio rivestiva un certa rilevanza strategica perché era attraversato da due importanti vie di collegamento verso il sud della penisola: la via Casilina e la via Prenestina. Ma la presenza dell’uomo risale a diversi secoli prima con le popolazioni degli Ernici, dei Sabini e dei Latini.

Il vino cesanese vanta una tradizione secolare, è contraddistinto da un bel colore Percorrendo idealmente la Strada del Cesanese da nord a sud, il punto di partenza sono i Monti Affilani dove Affile è il paese d’origine del vitigno cesanese. Il paese ha mantenuto la sua fisionomia medievale antica nel piccolo centro storico e qui la natura presenta scorci di grande bellezza, rosso rubino che tende ad assumere una sfumatura granata con l’invecchiamento. Era apprezzato da Papi, imperatori e dai nobili che possedevano dimore intorno a Roma.

Attraversando l’altipiano carsico di Arcinazzo, si raggiunge il piccolo borgo di Serrone, ancora cinto dalle sue mura poligonali di epoca preromana da cui godere una splendida vista sulla valle. Il viaggio prosegue verso Piglio, cuore dell’itinerario; antico feudo delle nobili famiglie De Antiochia e Colonna, il paese si sviluppa lungo la cresta di uno sperone roccioso, alle falde del monte Scalambra, in una posizione inespugnabile che giustifica ampiamente la costruzione del Castello Colonna che ne caratterizza il centro storico. Nonostante questo, durante la Seconda Guerra Mondiale, Piglio visse tragedie legate prima alla persecuzione dell’esercito tedesco, che non riusciva ad aver ragione della resistenza civile italiana, poi dagli alleati stessi che lo bombardarono ritenendolo un luogo strategico per il controllo del territorio.

Da Piglio, dove si concentrano i maggiori produttori di Cesanese, si può deviare brevemente verso Acuto, oggi importante località di produzione olivicola.

La tappa successiva del nostro viaggio nella terra del Cesanese è Paliano, cittadina rinascimentale posta su una collina panoramica che si affaccia sulla campagna romana e sulle valli di vigneti e oliveti.

Si prosegue, poi, verso sud, fino ad Anagni, la “città dei papi”, cittadina d’arte, ricca di monumenti medievali tra cui spicca la Cattedrale di Santa Maria Assunta, una delle più belle Chiese del Lazio; gli straordinari affreschi del XIV secolo conservati nella sua cripta le conferiscono l’appellativo di “Cappella Sistina del Lazio Meridionale”.

 

Social share
SCOPRI ANCHE

La nuova stagione di visite all’Oasi di Ninfa

A partire dal weekend del 16 e 17 marzo 2024 riapre ufficialmente al pubblico il Giardino di Ninfa. Pubblicato sul sito dell’Oasi Naturale il Calendario 2024.

La Corsa con la Cannata di Arpino è UNESCO

La Corsa con la Cannata del Gonfalone di Arpino è stata iscritta nel Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO. Riconosciuti anche altri Giochi inclusi nel Tocatì