Su una collina che domina la Pianura Pontina, Sezze è ai piedi del monte Semprevisa. Sezze è nota come la Città della Passione per la sua Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo quasi centenaria.
Si narra che il mitico fondatore della città fu Ercole, giunto a Sezze dopo aver vinto i Lestrigoni. L’antico nome Setia deriva da “Setis”, ovvero le setole del leone Nemeo di cui Ercole si gloriava. Lo stemma di Sezze raffigura infatti il leone Nemeo che regge una cornucopia ricolma di frutti.
Di origine volsca, l’antica Setia fu una colonia romana strategica essendo una città latina nel territorio dei Volsci. I resti delle mura poligonali, di strade e di templi sono ancora visibili in diversi punti del paese il cui nucleo di origine medievale si sviluppa avvolgendosi all’antica arce latina (castrum durum). Nel medioevo visse tutte le difficoltà di una città lungo la via pedemontana volsca, unica strada di comunicazione tra il nord e il sud del Lazio.
Sezze ha dato i natali a personaggi illustri. Caio Valerio fu il grande poeta romano del I secolo d.C. che scrisse “Gli Argonauti”, l’opera sulle gesta di Giasone alla conquista del vello d’oro. Molti secoli dopo, nel 1690, a Sezze fu fondata l’Accademia Scientifica letteraria degli Argonauti, una delle prime in Italia. Nacque a Sezze anche San Carlo da Sezze (1613 – 1670) noto per i suoi scritti teologici pur essendo semialfabeta.
Spiccano a Sezze la Cattedrale di Santa Maria e i Palazzi del Vescovado. Imperdibile anche il Museo Archeologico nell’ex Antiquarium, che conserva numerosi reperti dall’età preistorica fino all’età età del bronzo.
Il Venerdì Santo va in scena a Sezze la Sacra Rappresentazione della Passione di Sezze. Lungo le strade della “Città della Passione” si svolge la rievocazione storica con 40 quadri viventi itineranti e oltre 500 figuranti locali in costume d’epoca.
La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo a Sezze è una delle massime espressioni del genere a livello italiano e internazionale. La tradizionale rievocazione ha le sue origini nel medioevo quando veniva celebrata dalle Confraternite religiose locali. Fu ripresa poi nel 1600 da San Carlo da Sezze che valorizzò il percorso della Passione di Gesù. Dal 1933 fu rivisitato dall’Associazione della Passione di Cristo.
La processione procede nell’atmosfera suggestiva dell’antica città illuminata da torce e fiaccole, tra musiche e cori. Il corteo è preceduto dalla statua della Madonna e del Cristo morto e dalle Confraternite. Molti costumi sono degli anni 30, quando tutto ebbe inizio, e degli anni 50. I quadri viventi sono fedeli riproduzioni tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento al culmine delle quali c’è la Passione di Cristo. La regia e direzione artistica è di Piero Formicuccia.
La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo a Sezze è organizzata dall’Associazione della Passione di Cristo, membro fondatore e componente di Europassione. Europassione è l’organismo che raggruppa le più importanti associazioni europee che rievocano il Dramma Sacro. Nell’aprile 2011 l’evento ha ottenuto un nuovo importante riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La cucina è semplice e di origine contadina. Il carciofo di Sezze è titolare dell’omonima sagra e fa da sovrano in molte ricette, ad esempio nella bazzoffia, una zuppa di verdure, uova e pane. Sono da assaggiare il pane casareccio e i dolci tipi con pasta di mandorle e visciole.