A poco meno di 120 km da Roma, sorge San Giovanni Incarico.
Di questa località già Strabone ne parlava, come di un “vico” formatosi dopo la distruzione di Fregellae, ma fu comunque dopo la distruzione dell’Insula Pontisolarati che il Castello appare con la denominazione di San Giovanni Incarico.
Nel 1715 la baronia di S. Giovanni Incarico, con quella di Pico e Roccaguglielma (l’odierna Esperia), passò a far parte del Regno di Napoli. Il centro storico, posto a 200 metri di altitudine, offre al visitatore il palazzo baronale, i torrioni della cinta muraria, la Chiesa di S. Giovanni Battista con torre campanaria del medioevo, la fontana monumentale di Ferdinando IV° di Borbone (del 1777), la fontana della Rimembranza, il Santuario della Madonna della Guardia (dell’XI° secolo), in località Colle San Maurizio.
Molto ricco di attrattive è il patrimonio naturalistico del paese, costituito dal lago formato dalle rientranze del fiume Liri e dall’Oasi archeologica di Fabrateria Nova.
La Riserva Naturale, in cui è situato il lago di San Giovanni Incarico, si estende su una superficie di 725 ettari ed è stata istituita nel 1999.
Il territorio comprende anche le aree archeologiche di Fregellae e Fabrateria e ciò conferisce a questo luogo anche un richiamo di spessore culturale, oltre che squisitamente naturalistico.
La vegetazione è quella tipica delle zone umide, con canneti ai margini delle acque, mentre nelle zone più esterne è costituita da pioppi, salici, ontani e querce.
Le acque del lago sono abitate da diverse specie ittiche, come la carpa, la tinca, il persico sole ed è quindi mèta frequentatissima da coloro che praticano la pesca d’acqua dolce.