Ronciglione è un borgo ‘duplice’: medievale il borgo di sopra, rinascimentale quello aggiunto nel 1500 dalla famiglia Farnese. E vanta uno dei 10 Carnevali più belli d’Italia. Tappa sulla Via Francigena del Nord, dal 2023 a Ronciglione sventola la bandiera dei Borghi più Belli d’Italia.
Il ‘borgo di sopra’ è su una rupe. Ha il fascino della vita antica con le vie strette, in salita e le case di tufo, in contrasto con i rettilinei e i palazzi nobiliari rinascimentali. Sono imperdibili la fontana degli Unicorni e il Palazzo Apostolico, ora Municipio.
La chiesa di Santa Maria della Provvidenza. Fu costruita nell’XI secolo e intitolata a Sant’Andrea. Il nome cambiò nel 1742 quando fu ritrovato un affresco della “Madonna col Bambino”. Non fu un caso ma la Provvidenza a guidare il ritrovamento per bocca della Venerabile Mariangela Virgili. Si narra che ebbe una visione e suggerì di cercare un tesoro nascosto là dove allora sorgeva la chiesa di Sant’Andrea. Così fu e la chiesa cambiò l’intitolazione.
A Ronciglione trovate la Casa Museo della Venerabile Mariangela Virgili ricca di oggetti che raccontano i suoi miracoli, le sue opere e la sua storia di donna a cui fu negato di seguire la vocazione di diventare suora.
Da non perdere la chiesa di Sant’Eusebio sulla variante Cimina della Via Francigena del Nord. È un sepolcreto pagano che conserva 7 sarcofagi del III secolo. Nel IV secolo diviene la chiesa cristiana di Sant’Eusebio Vescovo. Qui, i pellegrini sulla via Francigena del Nord si fermarono e lasciarono 53 graffiti con le preghiere in onciale romano, la lingua di transizione tra il latino e il volgare.
Non perdete tre affreschi unici all’interno della chiesa di Sant’Eusebio vescovo. La più antica rappresentazione della Visitatio Virginis e l’Ultima Cena del 1100. Quest’ultima opera mostra una disposizione degli apostoli e del cibo ancora mai vista all’epoca della sua realizzazione. Non ultimo, l’Albero di Jesse dell’XI secolo è la più antica rappresentazione al mondo in affresco dell’albero genealogico di Gesù a partire da Jesse, il padre di re Davide. Sono rare le rappresentazioni dell’albero di Jesse in Italia e ancor più raro questo esemplare con una rappresentazione della Madonna nella Mandorla all’interno.
In pochi conoscono il ponte in ferro in stile Eiffel. Si tratta di un ponte sulla valle del Rio Vicano ad arcata unica, realizzato nel 1928 dalle Officine Savigliano con una struttura costituita da parti incernierate tra loro, molto simile a quella della Torre Eiffel. Qui correva la linea ferroviaria Civitavecchia – Orte che fu chiusa negli anni 90. Ancora oggi è visibile la vecchia stazione, scelta come location per girare alcune scene di La Vita è Bella. Ronciglione è stata spesso il set cinematografico scelto da noti registi. Nel 1956 Antonio Pietrangeli ambienta alcune scene di “Lo Scapolo” con Nino Manfredi e Alberto Sordi.
Il fascino di Ronciglione è accarezzato dal Lago di Vico. È uno specchio d’acqua di origine vulcanica incastonato nella sua Riserva Naturale tra i monti Venere e Fogliano.
Il Carnevale Storico di Ronciglione è uno dei 10 Carnevali più belli d’Italia. Durante il Carnevale, una lunghissima festa riempie le vie di variopinti cortei in maschera, carri allegorici e musica. La parata degli Ussari è un romantico ricordo del capitano francese che fece sfilare le sue milizie per una dama di Ronciglione.
Molto più prosaica la sfilata dei Nasi Rossi, le tradizionali maschere che cantano un inno al vino e offrono i rigatoni al sugo, serviti in antichi vasi e vasini…da notte. La statua del Naso Rosso ricorda la maschera tipica del Carnevale di Ronciglione. Nacque nel 1900 quando un ronciglionese un pò brillo si addormentò su un piatto di rigatoni al ragù ma si risvegliò con il viso in un pitale e il naso rosso, sporco di ragù.
Da quasi 500 anni i cavalli corrono liberi nelle Corse a Vuoto per le vie rinascimentali di Ronciglione. La caratteristica principale di questa manifestazione popolare è che i cavalli corrono senza fantino. Le Corse a Vuoto furono spostate da Roma dove si tenevano durante il Carnevale Romano. Oggi le Corse a Vuoto si tengono per la festa del Patrono San Bartolomeo a fine agosto. Il percorso è sempre lo stesso: circa 800 metri e con il tratto conclusivo in pendenza a Montecavallo.
I tortorelli sono il piatto povero della tradizione: acqua e farina, conditi con un sugo semplice di pomodoro, aglio e olio. Speciale in tutte le preparazioni è la Nocciola Romana DOP della zona dei Monti Cimini. Uno per tutti, il pangiallo natalizio.