Piazze non solo piazze, luoghi di incontri, fascino e magia in una Roma estiva.
Ombrellino e borraccia d’acqua, si parte alla scoperta delle piazze romane, non di tutte, ma di quelle, secondo noi, che potrete visitare in una giornata e innamorarvene.
Partiamo da Piazza della Minerva, storicamente importante perché fu nel convento, che qui si affaccia, che Galileo Galilei ricevette la condanna con l’“abiura”. Al centro della piazza, e voltando le spalle al convento dell’Inquisizione, sta dal 1667 l’elefantino del Bernini, sormontato da un piccolo obelisco. L’elefante è noto come «il pulcin della Minerva», ma il nome è una derivazione di «porcino» nel senso di «maiale», giacché la fantasia del popolo romano, poco ispirata dagli elefanti, ne aveva fatto già dall’inizio un maiale. Fermatevi, ammiratelo dando le spalle al Pantheon e godetevi questo piccolo gioiello.
Altro stile, altra zona di Roma.
Siamo nell’ex Quartiere Savoia, divenuto poi, in omaggio all’architetto che contribuì al suo sviluppo, il Quartiere Coppedè. Su piazza Mincio, cuore di questo spicchio di Roma, l’omaggio è reso dalla Fontana delle Rane, che ricorda quella ugualmente celebre delle Tartarughe in piazza Mattei, realizzata dal Bernini.
La fontana è il cuore di questa zona, tra palazzi e palazzine concepiti in uno stile assolutamente originale, che unisce elementi architettonici medievali, rinascimentali, barocchi e Art Nouveau, con richiami anche al classicismo greco, è appunto lo stile Coppedè.
La fontana è realizzata in cemento con inserti di elementi classici riguardanti il bordo vasca e le decorazioni pavimentate sul marciapiede esterno, così come le tipologie delle raffigurazioni scultoree che reggono le valve delle conchiglie, ricordano i mascheroni delle fontane classiche, mentre le rane che versano allegri zampilli d’acqua sono d’ispirazione liberty.
In questo zapping tra le piazze romane, non potevamo non aggiungere un elemento… la magia, che da sempre affascina l’uomo. Siamo a Piazza Vittorio dove si trova la Porta Magica conosciuta anche come Porta Alchemica. È uno dei resti più significativi di Villa Palombara, una villa maestosa che si trovava sul Colle Esquilino prima dell’urbanizzazione della zona. Un luogo incantato dove perdersi nella magia. La Porta Alchemica viene considerata come la più alta testimonianza della tradizione magico-alchemica europea e si dice appunto che conservi il segreto della pietra filosofale. Secondo la leggenda la porta era infatti collegata alla pietra dagli studi eccentrici del noto alchimista proprietario della villa.
Di piazza in piazza… ma cosa è una piazza? È l’agorà. È il luogo di incontro, di scambio, di socialità. È per questa ragione che nel nostro itinerario non abbiamo non potuto non considerare la “piazza” per eccellenza dei Romani, “immergiamoci” quindi nelle Terme di Diocleziano, le terme più grandi dell’antica Roma. Un’oasi di silenzio in cui si respira la storia tra il chiostro michelangiolesco, sarcofagi e sepolcri di epoca e provenienza diversa, testimonianze di culti antichi. Alcune sezioni sono estremamente godibili anche senza una conoscenza approfondita della storia, altre appassionano maggiormente gli specialisti del mondo antico. In ogni caso sarà una meravigliosa esperienza.
Ed ora, per concludere il nostro percorso tra le piazze romane, vi portiamo nello Stadio Domiziano, perchè nella nostra selezione non poteva mancare una “piazza” al coperto! Lo Stadio fu fatto costruire per importare a Roma i giochi atletici greci apprezzati da Domiziano ma poco amati dai Romani, che li consideravano immorali, poco virili perché poco duri e non violenti. Un progetto visionario con cui si cercò di “romanizzare” le olimpiadi greche. L’edificio, che misurava 275 metri in lunghezza per 106 di larghezza, poteva contenere circa 30.000 spettatori circa la metà del Colosseo. I giochi erano denominati agones e il nome della piazza da agone divenne agone, innagone, navone e quindi Navona. Ed è qui, nei suoi sotterranei che si può visitare lo Stadio Domiziano, oggi museo. I resti dello stadio visitabili non sono molti ma la visita ben organizzata e il supporto delle audioguide insieme alla cartellonistica permette di capire la storia e l’evoluzione dell’attuale Piazza Navona sovrastante il museo.