Il territorio di Roccantica è abitato e coltivato da millenni. Resti archeologici dimostrano che la zona è stata usata dai Romani per approviggionare la Capitale. È citata nel 792 come Fundus, con l’aggettivo Antiquum, per una donazione di una porzione della Chiesa di San Valentino destinata all’Abbazia di Farfa.
Se passeggiate per il centro storico potrete osservare la Torre, struttura di difesa e vedetta, a sezione quadrata con una triplice cerchia di mura. La Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo fu eretta nel 1740 mentre il Castello-Monastero della Clarisse nacque dai resti di un castello Ursino.
Luogo di bellezza naturale è l’Eremo di San Leonardo con resti di mura perimetrali e un altare con tracce di antichi affreschi. Intorno alla struttura si possono osservare i resti di un molino ad acqua, con le condotte e la ruota in pietra della macina.
Ogni anno, dal 12 al 15 agosto, si svolge la rievocazione dell’avvenimento storico più significativo per il borgo. Nel 1059 Papa Niccolò II, inseguito dalle truppe dei Crescenzi, si rifugiò a Roccantica. Fu difeso dagli roccolani che sopravvissero solo in dodici. Fu allora che il Papa, diede loro un feudo con una bolla pontificia del 18 aprile 1060.
Molto interessanti le Chiese gotiche di San Valentino con cinque cappelline, la Chiesa di San Giuseppe e quella di Santa Caterina.
L’Unione Filarmonica Roccolana, composta da 38 elementi, nasce nel 1882. Oltre a scuole di musica per i giovani, organizza concerti di musica classica e contemporanea nel territorio.
Il frittello è uno dei prodotti tipici insieme ai maccheroni a matassa al sugo di cinghiale e la padellaccia PAT, piatto della tradizione contadina con le parti meno pregiate del maiale. Tra i dolci, ricordiamo le ciambelle all’anice.