Roccagorga è un piccolo borgo collinare su uno sperone del monte Nero, tra i monti Lepini. È circondato da ulivi e da golosissimi alberi di Uva Fragola. Ha origini che risalgono all’anno Mille ma si sviluppò nel Medio Evo sotto il dominio dei Conti di Ceccano.
Il Palazzo Baronale Doria Pamphili nasce come una fortezza attorno alla quale si sviluppò il tessuto urbano. Nel XVI secolo si trasforma in Palazzo Signorile e, nel 1811, nell’attuale Palazzo Baronale Doria Pamphilj, quando posero lo stemma araldico. Nel 1753 la Chiesa di S. Maria fu annessa al palazzo e trasformata in parte in cappella privata. Intorno al 1930 è divenuto proprietà del Comune. Attualmente ospita l’Etnomuseo dei Monti Lepini, la Biblioteca Comunale “Alcide de Gaperi” e l’Ostello Comunale “Il Tarlo Baronale”.
L’EtnoMuseo dei Monti Lepini racconta la storia dell’evoluzione della comunità rocchigiana. Nasce per individuare, conservare e valorizzare i patrimoni culturali e le tradizioni popolari delle comunità lepine. Sono attivi laboratori didattici, mostre ed eventi.
A Roccagorga è possibile praticare mountain bike e trekking. Le escursioni a piedi seguono i sentieri dell’Ulivo – Arco, che attraversa la corona di uliveti della città per più di 4 km, e del Leccio – Eremo di S. Erasmo, che giunge fino alle pendici della Semprevisa e accoglie i pellegrini a metà maggio, diretti all’Eremo.
A circa 850 metri di altezza si trova l’Eremo di Sant’Erasmo (XI – XII secolo), con il santuario e il monastero. È intitolato al Patrono di Roccagorga. Sopra all’Eremo si staglia una piccola chiesa e un complesso, oggi divenuto un ostello. La chiesetta a navata unica è in pietra locale. Sull’altare c’è un affresco che raffigura S. Erasmo e una statua.
Domina tutto il borgo la Chiesa dei SS. Leonardo ed Erasmo, costruita nel 1500 dove sorgeva l’antica Chiesa di Santa Maria. Nel 1798 fu saccheggiata dai soldati francesi che risparmiarono solo il busto di S. Erasmo. L’altare maggiore è in marmi policromi sul quale è collocato il ciborio a forma di tempietto.
La Chiesa della Madonna delle Rose è dedicata alla Madonna delle Grazie che ha dato il nome al borgo, ancora oggi chiamato “Borgo Madonna”. Sul piccolo altare si trova un dipinto che raffigura la “Madonna con il Bambino”, un olio su tela di forma ovale, donato nel 1875 da Francz Johann Heinirich Nadorp. La cornice è originale, realizzata forse dallo stesso Nadorp.
La Chiesa ricorda nel nome anche il Miracolo delle Rose, narrato dal padre spirituale di Suor Claudia De Angelis da Anagni (1675-1715), fondatrice della “Scuola Pia della Carità” nel 1709. Si narra che Suor Claudia, durante un viaggio per i Monti Lepini per promuovere l’apertura della sua opera pia, si fermò alla Chiesa della Madonna delle Rose per riposarsi. Quando il padre spirituale raggiunse la chiesuola, si accorse che, dal nulla, mazzi di rose erano apparsi sull’altare.
Tra le specialità tradizionali locali s’incontrano la carne di capra, la zuppa di verdure detta “rappagacornuti”, le “ciammotte”, ovvero le lumache, l’olio di oliva e la deliziosa uva fragola. All’inizio di ottobre si svolge la Sagra dell’Uva Fragola con degustazioni di piatti tipici della cucina tradizionale di Roccagorga e l’immancabile uva fragola, tra spettacoli dal vivo e trekking panoramici.