Rocca Massima si affaccia sulla Pianura Pontina da un colle tra i monti Lepini a circa 750 metri. La strada per raggiungere il borgo s’inerpica attorno al cono del colle tra boschi di lecci e querce.
Tra i viottoli pietrosi a saliscendi di Rocca Massima si celano tracce delle sue origini, forse del VII secolo d.C., e del Medioevo con la Rocca voluta dalla famiglia Annibaldi.
Per i “cacciatori di emozioni forti”, provate Flying in the Sky, il “volo del Falco Pellegrino” più veloce del mondo. L’impianto è costituito da un cavo di acciaio lungo 2 km che vi farà volare alla velocità massima di 172 km/h, passando dai 700 mt. di partenza ai quasi 400 di arrivo. Proprio come un falco, la velocità non incide sulla straordinaria opportunità d’ammirare un panorama stupendo che abbraccia dalle coste laziali ai colli albani fino ai monti abruzzesi.
Curioso scorgere, accanto alla pedana di lancio, la Chiesetta del Carmine, un minuscolo luogo di culto del 1600 che cela un’urna cineraria romana nelle mura, di cui si sono misteriosamente perse le tracce.
La Chiesa di San Michele Arcangelo fu costruita alla fine del XV secolo per ampliare la chiesa preesistente del XIII secolo. È a navata unica con soffitto a botte. L’abside fu affrescata nel 1900 da Mariani di Velletri con i quattro protettori, Santa Barbara, S. Biagio, Santa Lucia, S. Sebastiano. Sulla pala dell’altare maggiore è raffigurato San Michele Arcangelo, copia dell’originale di Guido Reni. Su una tela del Mariani è raffigurato S. Isidoro, protettore di Rocca Massima festeggiato nella seconda domenica di maggio.
I grandi castagneti a Rocca Massima sono i protagonisti alla Festa dei Marroni per due settimane a metà ottobre, immersi nell’inconfondibile profumo di caldarroste in strada. È imperdibile l’esibizione degli Sbandieratori dei Rioni di Cori. A fine novembre è il tempo di degustare la polenta con spuntature e salsicce alla Sagra della Polenta di Rocca Massima, tra raduni di Fiat 500 e di altre macchine d’epoca.