Madre Natura ne temette di essere vinta e quando lui morì, temette di morire con lui.
Poche, semplici, vere e toccanti le parole che raccontano Raffaello nell’epitaffio a lui dedicato da Pietro Bembo nella tomba del Pantheon a Roma.
Fu questo Raffaello, un giovane uomo dall’estro infinito, il cui animo si univa alla mano realizzando perfezione. Fu un allievo che superò il maestro, anzi tutti i maestri. Con lui il tempo si fermò al 1520, data della sua morte e il genio del Rinascimento sconfinò ispirando la sua “maniera” fino ai giorni attuali. Soli 37 anni di vita che non furono di nessuno ostacolo all’iperbole dell’immortalità.
Fuoriclasse dell’affresco, la pittura “a fresco” dove non è possibile permettersi nessun errore prima che il colore si asciughi, Raffaello fu il pittore e l’architetto che seppe apprendere dai grandi artisti del suo periodo, assimilarne le tecniche per evolverle verso il concetto stesso dell’assoluto.
Raffaello non è un pittore. Raffaello è la pittura.
A soli 17 anni divenne Maestro nella bottega del Perugino, il maestro “superato”.
Raffaello non è ricordato per esser stato un rivoluzionario dell’arte ma per la capacità di studio e analisi del linguaggio pittorico sulle opere dei suoi colleghi, che lui reinterpreta con una finezza di tocco, e una soave vitalità creativa. È il caso dello Sposalizio della Vergine, già dipinto, appunto, dal Perugino e da Raffaello riprodotto. Anche se rimane il serio dubbio di chiederci il significato della parola “rivoluzionario”, perché se non è una rivoluzione quella di saper fermare il tempo…
“Quanto largo e benigno si dimostri talora il cielo nell’accumulare in una persona sola l’infinite richezze de’ suoi tesori e tutte quelle grazie e’ più rari doni che in lungo spazio di tempo suol compartire fra molti individui, chiaramente poté vedersi nel non meno eccellente che grazioso Raffael Sanzio da Urbino. Il quale fu dalla natura dotato di tutta quella modestia e bontà che suole alcuna volta vedersi in coloro che più degl’altri hanno a una certa umanità di natura gentile aggiunto un ornamento bellissimo d’una graziata affabilità, che sempre suol mostrarsi dolce e piacevole con ogni sorte di persone et in qualunche maniera di cose” così lo descriveva il Vasari.
Bello, talentuoso, famoso, amato dalle donne e stimato dagli uomini. Forse baciato dagli dei e da loro fin troppo presto voluto. Morì a37 anni, di cui 20 trascorsi a creare arte. I contemporanei affermarono che al momento della morte una crepa scosse i palazzi vaticani e il cielo si riempì di nuvole scure, come se il mondo avesse perduto una divinità.
Madonne, soggetti sacri, ritratti di uomini illustri. La Deposizione Borghese (parte centrale della Pala Baglioni, del 1507); la Resurrezione di Cristo (1501) conservata al Museu de Arte di san Paolo; le Tre Grazie (1504) e la Trasfigurazione, sua ultima opera rimasta incompiuta e completata da Giulio Romano. Sono solo una parte della sua immensa produzione. Raffaello fu anche un importante architetto. Dal 1514 lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano. Fu un attento imprenditore. La sua bottega a Roma lavorava come una vera e propria “squadra” formata non solo giovani apprendisti ma anche da artisti affermati, così da poter portare avanti diversi progetti contemporaneamente.
Per gli affreschi, oltre alle già citate decorazioni delle Stanze Vaticane e di Villa Farnesina, Raffaello affrescò le Logge Vaticane con straordinarie opere, come la Loggetta del Cardinal Bibbiena e la Loggia di Raffaello. Presso la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio dipinse il Profeta Isaia, mentre a Santa Maria della Pace si trova l’affresco delle Sibille e Angeli.
Per i dipinti, la Pinacoteca Vaticana possiede la Pala degli Oddi, la Madonna di Foligno, i dieci Arazzi, la Trasfigurazione, completata da Giulio Romano dopo la morte del maestro, e alcune parti della Pala Baglioni, mentre la Galleria Doria Pamphilj conserva il doppio Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano.
Un’altra parte della Pala Baglioni si trova nella Galleria Borghese, dove sono custoditi anche il Ritratto Virile e la Dama col Liocorno.
Come Architetto, Raffaello fu nominato responsabile del cantiere di San Pietro nel 1514, dopo la morte del Bramante. Il suo intervento sulla basilica, sebbene poco ampio, fu decisivo poiché fu lui a decidere il recupero dell’idea del corpo longitudinale della basilica originale, innestato nella croce progettata da Bramante.
Raffaello disegnò, inoltre, Palazzo Jacopo da Brescia e Palazzo Alberini, e progettò la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo. Lo stile del maestro si riconosce anche in Palazzo Vidoni Caffarelli, realizzato probabilmente dall’allievo Lorenzo Lotti.
Nel 1518 Raffaello avviò i lavori per la splendida Villa Madama e proseguì quelli alle Logge Vaticane, iniziati dal Bramante.
Nel 1520 progettò Palazzo Branconio dell’Aquila, suo ultimo lavoro, successivamente demolito per costruire il colonnato del Bernini di Piazza San Pietro.
Se vorrete approfittare di un percorso dedicato a Raffaello ecco 20 tappe in cui poterlo “ammirare”:
Incoronazione della Vergine
1502-1503—Musei Vaticani – Pinacoteca
Ritratto di uomo
1503-1504—Galleria Borghese
Dama con il liocorno
1505-1507 Galleria Borghese
Deposizione di Cristo
1507-Galleria Borghese
Stanza della Segnatura
1508-1511 – Musei Vaticani – Pinacoteca
San Luca dipinge la Vergine
1510-1515 – Accademia Nazionale di S. Luca
Trionfo di Galatea
1511-1512 – Villa Farnesina
Il profeta Isaia
1511-1512 – Chiesa di S. Agostino
Stanza di Eliodoro (1511-1514)
Musei Vaticani – Pinacoteca
Madonna di Foligno
1511-1512 – Musei Vaticani
Sibille ed Angeli
1514 – Chiesa di S. Maria della Pace
Cappella Chigi
1514 – Chiesa di S. Maria del Popolo
Stanza dell’Incendio di Borgo
1514-1517 – Musei Vaticani
Loggetta e stufetta del Cardinal Bibbiena
1516-1519 – Palazzi Apostolici in Vaticano
Doppio ritratto
1516 – Galleria Doria Pamphilj
Sala di Costantino
1517-1524 -Musei Vaticani – Pinacoteca
Loggia di Amore e Psiche
1517 – Villa Farnesina
La Fornarina
1518-1519 – Galleria Nazionale di Arte Antica – Palazzo Barberini
Loggia di Raffaello
1518-1519 – Palazzi Apostolici in Vaticano
Trasfigurazione
1518-1520 – Musei Vaticani – Pinacoteca