All’età di 13 anni, nel 1769, Wolfang Amadeus Mozart accompagnato dal padre, Leopold, lasciava Salisburgo per compiere il suo primo viaggio in Italia diretto verso Napoli.
Durante il viaggio di andata i due viaggiatori sostarono a Centeno (frazione di Proceno), ad Acquapendente e a Viterbo dove si recarono presso il Santuario di Santa Rosa.
Ma fu durante il ritorno in patria, l’11 luglio del 1770, che avvenne un fatto straordinario. I due Mozart, stanchi e infreddoliti per il lungo viaggiare, decisero di fare una breve sosta a Civita Castellana.
Così scriveva il padre Leopold alla moglie:
…Con tutto ciò, per la meraviglia di tutti, mattino e sera faceva sempre non solo fresco, ma addirittura così freddo che la notte in cui siamo partiti da Roma per Civita Castellana abbiamo messo le pellicce sopra i nostri mantelli, onde proteggerci dal freddo.
Qui il giovane prodigio ebbe il tempo di assistere alla Messa dentro la Cattedrale di Santa Maria Maggiore e, attratto dalla bellezza dell’organo posto in Cantoria, volle provare a suonarlo durante la funzione liturgica.
Oggi l’organo del Duomo, pur sottoposto a partire dal 1857 a notevoli restauri e rifacimenti, conserva ancora intatta l’originale e stupenda cassa lignea barocca del 1700.
Nel 2006, in occasione del 250° anniversario della nascita di Mozart, una targa posta all’ingresso del Duomo ricorda ai posteri il breve e indimenticabile soggiorno nella Tuscia del grande musicista austriaco.