Il Prosciutto Cotto al Vino di Cori vanta un’antica tradizione e un sapore genuino arricchito dalle essenze erbacee locali, la salvia e il rosmarino. È tra i prodotti laziali iscritti nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali. I produttori locali hanno ricevuto la De.Co. – Denominazione Comunale.

Prosciutto Cotto al Vino di Cori

Prosciutto Cotto al Vino di Cori

La zona interessata alla produzione è solo Cori, sulle pendici del Monti Lepini e di fronte al mare, in provincica di Latina. È una delle eccellenze esclusive della tradizione contadina corese, senza additivi alimentari e salato a secco con il solo sale marino. È un prosciutto di pezzatura variabile da 10 a 13 kg circa, prevalentemente con l’osso. La sua peculiarità è la modalità di preparazione. Dopo un periodo di stagionatura di almeno 16 mesi, la coscia di suino viene avvolta nel fieno di erba medica, salvia, rosmarino, e immerso nel vino bianco Bellone. In seguito, viene cotto al forno per 5 – 7 ore.

Il colore è inconfondibile: rosa acceso, quasi “mattone”. Il suo sapore aromatico rende particolarmente apprezzato il prosciutto cotto al vino di Cori che, agli inizi del Novecento, era detto “Prosciutto della Madonna” perché prodotto a maggio, in tempo per celebrare la Festa della Madonna del Soccorso nella seconda domenica.

 

Social share
SCOPRI ANCHE

La nuova stagione di visite all’Oasi di Ninfa

A partire dal weekend del 16 e 17 marzo 2024 riapre ufficialmente al pubblico il Giardino di Ninfa. Pubblicato sul sito dell’Oasi Naturale il Calendario 2024.

La Corsa con la Cannata di Arpino è UNESCO

La Corsa con la Cannata del Gonfalone di Arpino è stata iscritta nel Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO. Riconosciuti anche altri Giochi inclusi nel Tocatì