Su un colle alle falde nord-occidentali dei Monti Volsini, nasce Proceno: la sua linfa architettonica è medioevale con la Rocca, i torrioni e le sue torri dalle quali si può scorgere un panorama unico che va dal Monte Amiata e da Radicofani, fino alla Valle del Paglia.
Secondo la leggenda il borgo fu fondato da Porsenna e in seguito fu invaso da svariate popolazioni: molti gli edifici Rinascimentali di grande pregio, tra i quali il Palazzo Sforza, risalente al XVI secolo ed edificato per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Governatore di Proceno.
Per il visitatore le strutture più interessanti sono la Chiesa di San Martino, costruita nel XIII secolo, che custodisce importanti opere di epoche diverse, e quella di Santa Maria della Neve, sul cui portale è scolpito uno stemma raffigurante i simboli del paese: il cinghiale e le chiavi dello Stato Pontificio.
Dal Castello di Proceno inizia il cammino laziale della Via Francigena, che collegava Canterbury a Roma.
Di fondazione medievale troviamo la Chiesa di Sant’Agnese e quella di Santa Maria del Giglio con interessanti altari e decorazioni dal secolo XVI in poi.
Il centro storico ha numerosi edifici medievali diroccati e rinascimentali tra i quali il Palazzo Sforza, attualmente utilizzato per mostre e convegni.
Qui si trova il Museo della Civiltà Contadina, nato negli anni ’80 ed è ospitato in quattro grandi sale di Palazzo Sforza.
L’esposizione accoglie circa duemila oggetti di uso domestico e attrezzi da lavoro inerenti la civiltà pre-industriale, nell’arco temporale tra il XVI e il XX secolo.
Inoltre nel 1625 vi dimorò Galileo Galilei, in viaggio verso Roma per essere giudicato dal Sant’Uffizio.
Il prodotto tipico per eccellenza è l’aglio rosso PAT e De.Co. unico per i suoi spicchi rossi, la conservazione del sapore fino un anno e il retrogusto piccante; gustose le patate dell’Alto viterbese IGP, da utilizzare come contorno o per la realizzazione degli gnocchi, l’olio extravergine di oliva Tuscia DOP ed il vino dei Colli Etruschi Viterbesi o Tuscia DOC; per i dolci assaggiate il biscotto di San’Antonio PAT, un pane dolce a forma di treccia.