La struttura antica del borgo si formò intorno al preesistente Convento Francescano, su un’altura di fronte al Monte Machilone, dove sono ancora i resti dell’antico castello; quindi si costituì un nuovo borgo lungo la Salaria, dove già esisteva la Chiesa di San Felice: era il ristoro per i pellegrini romei che andavano a Roma, per il primo Giubileo della storia, indetto da Bonifacio VIII, nel 1300.
Nel 1331 su decreto del Re Roberto fu concesso a Posta l’attributo di “Positae Realis“, che sanciva la sua appartenenza al demanio regio, e richiamava la mansione, già svolta dai signori di Machilone, di stazione di esazione di pedaggi e dazi.
La Chiesa più antica di Posta è quella di Santa Rufina, costruita sui ruderi di un tempio della dea Vacunea, nel XII secolo.
Meravigliose le Gole del Velino con i resti romani quali il Masso dell’Orso ed il Miglio, una pietra miliare romana che indicava il 69° miglio da Roma, ovvero la metà strada dell’intero percorso da Roma al Mare Adriatico.
Degne di visita sono le Chiesa di San Felice, la Chiesa di Sant’Antonio e il Convento di San Francesco, uno dei centri francescani più ricco e fiorente dell’epoca.
Sul campanile risuonano tre campane: la più grande e antica pesa 1700 kg ed ha un diametro di 120 cm.
Nella parte alta del paese, accanto al Convento di Francesco, si trova la Porta delle Gabelle: dava accesso al mercato dove i gabellieri riscuotevano le tasse sulle merci che entravano.
A tavola Funghi e tartufi sono alla base di ravioli e pappardelle, gustosi anche i ravioli ricotta e bieta, la zuppa di fagioli e cicoria di campo e le tagliatelle con pesto di ortiche e guanciale croccante.
Da non perdere le ottime carni locali alla brace, le costine di maiale alle verze e l’arista con mele e zenzero, mentre i più golosi non possono non apprezzare i tozzetti alle noci.