Il borgo di Pofi sorge sulla sommità di una collina, un antico vulcano ormai spento da cui si gode una vista a 360° sulla Ciociaria, dove spiccano le serre per la coltivazione dei fiori.
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Pofi – www.comune.pofi.fr.it
Pofi di trova alla 7^ tappa sulla Direttrice Prenestina – Casilina della Via Francigena del Sud e conserva i due antichi accessi al centro storico, Porta del Melangolo e Porta dell’Ulivo.
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Castello baronale a Pofi
Il Castello è diviso in tre parti: l’antica corte, il Palazzo baronale e la Torre dell’Orologio in stile romanico, alta 36 metri e trasformata in torre campanaria. Il Palazzo baronale dei Colonna è un rifacimento di gran parte dell’antico castello, costruito fra due torri agli angoli esterni della cinta. Abbandonato nel corso del Settecento e restaurato agli inizi dell’Ottocento, il Palazzo si erge in tutta la sua cupa bellezza color basalto.
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Chiesa di Santa Maria Maggiore – www.comune.pofi.fr.it
La Chiesa di Santa Maria Maggiore fu costruita nel 1100 d.C. dentro il fortilizio del castello. All’inizio del Settecento fu demolita e al suo posto fu costruita una nuova chiesa a croce greca e con sei cappelle.
In località Lupara sono stati rinvenuti resti fossili di Homo Herectus, risalenti al Paleolitico, e di Elephas Meridionalis ed Elephas Anticus, risalenti alla Preistoria. Questi preziosi ritrovamenti sono custoditi ed esposti nell’Ecomuseo Argil di Pofi. Un vero tuffo nella storia che continua fino a Ceprano, dove nel 1994 hanno rinvenuto il cranio dell’Homo Erectus di circa 800.000 anni fa, tra i più antichi in Europa.
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pizza fritta pofana – Facebook @prolocopofi
L’economia florovivaistica di Pofi si celebra l’ultima domenica di aprile alla Festa dei Fiori. I Sapori d’Autunno sono in Festa a novembre celebra per due giorni, tra piatti tipici, danze e canti popolari. Andate a Pofi all’inizio di agosto, quando la Sagra della Pizza Fritta impazza in questo piccolo angolo della Ciociaria. L’impasto della pizza è fatto con acqua tiepida e farina e poi fritto nell’olio, anche se un tempo si lasciava sfrigolare nello struzzo. Si spolverizza con il sale o si aggiunge la cicoria, ripassata in padella con aglio e peperoncino.
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crespelle pofane – Facebook @prolocopofi
Nel menù natalizio pofano non manca la “stracciatella in brodo”, un tempo servita anche nei banchetti nuziali e a Pasqua. I soffici “straccetti” sono uova sbattute e versate nel brodo caldo. Anche la zucca cotta in padella con olio, sale, cipolla e pomodoro è servita alla Vigilia di Natale, insieme al baccalà e alle “cime calate”, le cime di cavolfiore cotte in padella con vino bianco, aglio, sale e grasso di maiale. Chiudono il menù delle Feste le “crespelle con l’uvetta”, piccoli dolci di pasta lievitata, fritti nell’olio.
A Carnevale si preparano invece delle frappe dalla forma particolare. Le strisce di pasta, preparate con uova, zucchero e farina, sono arrotolate a spirale e poi fritte.