Oggi è la merenda dei bambini, ma anche uno streetfood d’ineguagliabile bontà, sola o tipicamente con la “mortazza”, la mortadella dei romani, e, in estate, con prosciutto e fichi. È la pizza bianca!
L’impasto della pizza è quello del pane: farina, acqua, lievito naturale, olio extravergine di oliva e sale. Si lascia lievitare l’impasto per un’ora a temperatura ambiente per poi cuocerla in forno a 260-270°C.
Nelle sue varianti nate nel corso dei secoli, la pizza ha nel Lazio origini antichissime: alcuni storici sostengono che, nella sua forma più antica senza pomodoro, “bianca” per l’appunto, risalga agli Etruschi, per la somiglianza con le farinate di cereali raffigurate negli affreschi; altri ipotizzano che sia la “focaccia” che i Latini offrivano agli Dèi. Pare, tuttavia, che la pizza derivi il suo nome dal participio passato del verbo latino “pinsare”, ovvero pestare o schiacciare, e già prima dell’anno mille si chiamava “pizza de pane” per poi essere citata nel 1500 come la focaccia d’accompagnamento a carni e altri cibi.