Piazza Navona è uno dei luoghi più suggestivi della Capitale. La Piazza prende il nome dal termine “Agone”, che in greco significa gara, battaglia, e veniva utilizzato per indicare manifestazioni pubbliche di giochi. Ai tempi dell’antica Roma, all’incirca nel 86 d.C, la Piazza era lo Stadio di Domiziano, utilizzato come arena principale per i giochi di atletica e per le corse dei carri, che fino ad allora avevano avuto luogo nel Campo Marzio, luogo più adatto ai giochi perché fuori dalla città. A partire dal dopoguerra, numerosi pittori, artisti e disegnatori di strada hanno cominciato a frequentare la piazza e a crearvi suggestivi atelier all’aperto, che ancora oggi attirano turisti e curiosi: vi si possono acquistare raffinati souvenir oppure farsi fare una caricatura o un ritratto per portare con sè il ricordo di uno dei luoghi di Roma che parlano al cuore.
Passeggiare all’interno di questo luogo magico, ricco di palazzi cinquecenteschi e secenteschi delle più antiche famiglie romane, e sublimata dalle opere di Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, è un’esperienza unica. La famiglia Pamphili volle celebrarvi la sua gloria e la sua grandezza e fece erigere dal Bernini la monumentale Fontana dei Quattro Fiumi. L’opera è uno dei simboli del Barocco Romano: il Gange, il Rio della Plata, il Nilo e il Danubio, i grandi corsi d’acqua conosciuti all’epoca, seducono lo sguardo e il cuore con la loro imponenza e perfezione scultorea.
La chiesa di Sant’Agnese in Agone, del Borromini, è uno dei gioielli del luogo, ma non si può non restare affascinati dalla Fontana del Moro, dai Palazzi Braschi e Lancellotti e dalla struttura complessiva di questo luogo incantato.