Il paese di Pescosolido si trova a 630 m s.l.m., affacciato sulla piana di Sora, in provincia di Frosinone, e dista circa 120 km da Roma.
Nacque come pagus, agglomerato di case, così come testimoniato nelle Cronache cassinesi, ed il suo nome deriva dai termini della lingua osca pesclum (roccia) e solidum (solida), in virtù della sua posizione, in quanto l’abitato è adagiato su uno sperone di roccia, alle pendici di un massiccio calcareo appenninico che funge da spartiacque tra il bacino del Liri e quello del Fucino, tra la valle del Liri e la valle di Comino, ai margini del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.

Il territorio comunale, prevalentemente montuoso, presenta un’ampia gamma altimetrica, partendo dai 317 m s.l.m. fino ad arrivare ai 2.003 m s.l.m. del Monte Cornacchia.

Il paese è stato quasi totalmente distrutto dai terremoti del 1653 e del 1915, che hanno cancellato le testimonianze del passato, di cui si conserva solo la Porta Codarda, e favorito l’espansione urbanistica oltre la vecchia cinta muraria. Da visitare sono le numerose Cone, cioè piccole cappelle agli incroci delle vie, e la Chiesa parrocchiale.

Lungo il corso del torrente Lacerno, che attraversa tutto il territorio comunale, fino ai confini con Campoli Appennino, si possono vedere chiare tracce delle varie comunità che si insediarono lungo il suo corso, ruderi di abitazioni, tombe, resti di acquedotti, in uno scenario di natura impervia che, prima dell’unificazione d’Italia, ospitò le gesta del crudele e sanguinario brigante Mammone e del gentile brigante Chiavone, che ammirava Garibaldi.

Per maggiori informazioni: Comune di Pescosolido

 

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