In provincia di Rieti, a poco più di 100 km da Roma, Pescorocchiano sorge su di un caratteristico costone roccioso, a circa 800 m s.l.m., in posizione dominante sulla valle del fiume Salto.
Con altitudini che variano tra 535 e 1.624 m s.l.m., il territorio comunale presenta un paesaggio appenninico sorprendente per i suoi aspri contrasti, i panorami inattesi e la varietà di aspetti naturalistici, tra fitte boscaglie di querce e castagni nei Monti Carseolani, ampi pascoli naturali ed ordinate terrazze nella Catena del Velino.
L’origine del nome Pescorocchiano discende dalla composizione di due parole:
– pesco o peschio, significa luogo alto e ripido ed è presente in moltissimi toponimi dell’Italia centro – meridionale;
– rocchiano potrebbe invece derivare dal nome con cui nel medioevo veniva indicato il luogo in cui si trovava uno sperone di roccia.
Nel centro abitato resta, dell’antico Palazzo Baronale dei Baldinotti, solo un pregiato arco bugnato, alle spalle del quale uno splendido belvedere si affaccia su una parte del territorio comunale, con le sue numerose frazioni, molte delle quali valorizzate da una magnifica vista sul Lago del Salto.
Nel territorio sono evidenti numerosi fenomeni carsici, il più importante dei quali è rappresentato dalle Grotte di Val de’ Varri, un complesso di cavità sia fossili che attive, sul versante meridionale del Monte Sant’Angelo, importante anche dal punto di vista storico, in quanto costituisce il primo insediamento riconosciuto della media Età del bronzo. I reperti qui rinvenuti sono conservati nel Museo archeologico Pigorini di Roma.