Grazie alle condizioni pedoclimatiche che caratterizzano la conca leonessana e alla tecnica di coltivazione, la Patata di Leonessa presenta caratteristiche peculiari che ne fanno un prodotto di pregio.
E’ molto apprezzata dagli chef per le sue particolari caratteristiche che le permettono di non assorbire acqua in eccesso durante la cottura. Ecco perché la patata di Leonessa è un prodotto versatile, che si presta perfettamente alla realizzazione di eccellenti gnocchi, grazie alla sua tenuta durante la cottura, e che diviene eccezionale se “rescallata”, cioe’ lessata e poi ripassata in padella con pancetta e cipolla.
È ideale anche per le preparazioni più classiche che la vedono protagonista di piatti come carne in umido o polpettine. Per le patatine fritte sono consigliate quelle a buccia rossa dell’altopiano, che grazie alla consistenza risultano croccanti e dorate. Infine le locali ciambelline di patate, dolce molto diffuso nella zona e prelibatezza della cucina leonessana.
Le varietà attualmente impiegate e più produttive sono: Désirée, a buccia rossa e pasta gialla; Agria, a buccia bianca e pasta gialla e Marfona, a buccia liscia bianca e pasta gialla; mentre la varietà maggiormente diffusa in passato era la Tonda di Berlino, importata intorno agli anni ‘30 del ‘900.
A Leonessa dal 1989, ogni seconda domenica di ottobre, si tiene la Sagra della Patata di Leonessa. Nell’ambito della Sagra, viene attribuito un premio alla patata più grande. Al calare della sera, ha luogo il Ballo della Pupazza: un grande fantoccio di cartapesta, imbottito di fuochi artificiali, viene “indossato” da un uomo che balla finché non cominciano ad esplodere i fuochi.