Pastena sorge sul fianco di un colle a 318 m s.l.m. nel Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Pastena è caratterizzato da una cinta muraria lunga circa 650 m, con torri rotonde e quadrate, solo 15 delle 25 originarie a conferma delle antiche origini del castellum Pastina.
Le porte di accesso sono due: Porta Roma e Porta Napoli. Nella parte più alta del paese si trova la piazza principale, Piazza del Maggio, dove si staglia la Collegiata di Santa Maria Maggiore, risalente al secolo XI. Al suo interno è possibile ammirare un affresco raffigurante San Sebastiano e l’insigne reliquia della SS. Croce. In Piazza del Maggio sorge anche la casa paterna di Nino Manfredi, che ospita mostre fotografiche e una scuola di teatro.
La Casa Comunale ospita il Museo della Civiltà Contadina e dell’Ulivo. Qui si percorrono a ritroso gli ultimi due secoli di storia e di vita della popolazione locale, dedita principalmente all’agricoltura e all’allevamento del bestiame. All’interno, ci sono 13 sale, tra le quali la Sala Frantoio, la Sala dei Mestieri, la Sala da Letto, la Sala Lavorazione del Grano.
Il paese delle Grotte e delle Ciliegie festeggia una delle Sagre delle Ciliegie più longeve in Italia. La Sagra delle Ciliegie è nata nel 1936 con la fiera di merci e bestiame. Oggi si svolge solo la Sagra delle Ciliegie nella prima domenica di giugno. Le contrade creano carri sempre più belli e sofisticati per vincere la competizione e ricevere l’ambito Trofeo della Sagra dalla squadra vincitrice dell’anno precedente. All’arrivo dei carri, l’attesa distribuzione delle ciliegie coltivate nel territorio di Pastena.
Meraviglia delle meraviglie sono le Grotte di Pastena, scoperte nel 1926 e annoverate tra i maggiori complessi speleologici italiani. Il percorso turistico si articola tra un ramo attivo inferiore, dove scorre un fiume sotterraneo, e un ramo fossile superiore, ricco di concrezioni calcaree, e mostra ambienti unici per maestosità e mistero.
Le Grotte di Pastena risalgono all’era Mesozoica, fra gli ottanta e i cinquanta milioni di anni fa, e sono il risultato di un lavoro incessante di erosione da parte delle acque. L’ingresso è segnato da una cortina di stalattiti policrome.
Più avanti incontriamo le dieci sale dai nomi fantasiosi ricche di stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme singolari ma anche laghetti e cascate. Nella Sala del Lago Blu c’è una cascata di circa 10 metri che si getta in un piccolo lago profondo 5 metri alimentato dal Fosso Mastro e da piccole sorgenti sul fondo. La Sala del Salice Piangente deriva il suo nome dalla forma di una colonna, simile a un salice. Questa è nata dall’unione di una stalattite e una stalagmite. Alcune delle formazioni presenti nella sala raggiungono i 10 metri. Nel 1926, nella Sala dei Pipistrelli il gruppo di speleologi guidato dal barone Franchetti trovò una colonia di pipistrelli. Questi animali utilizzano tuttora le grotte come rifugio.