Il borgo di Paliano troneggia sulla valle del Sacco, tra i monti Prenestini e i monti Ernici.
Il periodo del suo massimo splendore risale al XVII secolo, epoca che vide la nascita del Palazzo Colonna (o anche Palazzo Ducale), della Collegiata di Sant’Andrea, sepolcreto della famiglia Colonna, e della Fortezza che domina l’intera vallata del fiume Sacco, oggi carcere di massima sicurezza.
Una cinta di mura di origine medievale ben preservata si allunga per circa 2,5 chilometri attorno alla cittadina, consentendo l’accesso al suo interno attraverso tre porte. Tra il 500 e il 700 le mura furono rinforzate con bastioni e garitte a protezione del borgo.
All’interno del centro storico si trova un Percorso Museale molto interessante. Il Museo delle Armi, con la Sala delle Torture e il Museo del Vino, sono alcune delle diverse tappe che i visitatori possono percorrere per ricostruire e apprezzare le vicende storiche del borgo.
Palazzo Colonna è senz’altro tra i più notevoli tesori architettonici di Paliano. Avviato nel 1620 da Filippo I Colonna accanto alla Collegiata di Sant’Andrea, fu ampliato successivamente grazie all’intervento dell’architetto Antonio Del Grande, con l’aggiunta di un bellissimo cortile verso la vallata. Per i giorni e gli orari di visita è consigliabile consultare il sito ufficiale di Palazzo Colonna.
L’architettura di Paliano si fonde mirabilmente con la natura. Un esempio su tutti è l’area del Monumento Naturale “Selva di Paliano e Mola di Piscoli”, un’oasi botanica e ornitologica ideata e fondata dal Principe Antonello Ruffo di Calabria.
Il luogo è così incantevole che fu scelto anche da Roberto Benigni e Massimo Troisi per girare le scene tra le più memorabili del film “Non ci resta che piangere”, come la scena cult del passaggio alla dogana dietro pagamento di “un fiorino!”.
All’interno del Monumento Naturale si trova il Bosco di Paliano, 30 ettari di querce, con 5km di sentieri ciclabili, dove passeggiare, imparare, giocare e mangiare.
Oltre alle numerose attività per grandi e piccoli, nel Bosco di Paliano sono previsti anche molti appuntamenti culturali. Tra questi gli incontri del Teatro Rurale, uno spazio delimitato da balle di fieno in cui, nelle sere d’estate, si esibiscono artisti del territorio.
Per gli amanti della bicicletta, Paliano rappresenta il punto di partenza della pista ciclabile più bella del Lazio. Si tratta del percorso Paliano Fiuggi di circa 25 km che partendo da Paliano attraversa anche i borghi di Serrone, Piglio e Acuto, sulle tracce di una vecchia ferrovia. Lungo il tragitto sono distribuite numerose aree di sosta che consentono ai ciclisti di fermarsi per godere, in completo silenzio, di suggestivi panorami naturalistici.
Non mancano a Paliano i piatti della cucina tradizionale. Piatto tipico di Paliano è la pataccaccia, una pasta di acqua e farina nella forma classica del maltagliato e lo gnocco lungo detto anche co’ra de soreca. Altre specialità sono: il pancotto, il castrato alla tedesca, il farro con le cotiche, la mostarda di miele, il panunto, l’acqua cotta, gli stortini, la pizza gialla al mattone con cicoria ed erbe, le ciambelle sciroppate, il panpepato di Natale.
Paliano diventa una meta di molti visitatori ogni anno in occasione delle giornate di festa a metà agosto. Di scena nelle strade del borgo è il Palio dell’Assunta, un programma di eventi tra cui spiccano la competizione tra rioni e contrade palianesi con ben 700 persone in costume, il Corteo storico e la molto attesa Giostra del Turco.
Altro appuntamento da non mancare è Il Carosello Festival, kermesse tra le strade del borgo con esibizioni di street band, artisti circensi contemporanei, musicisti e acrobati.