Il borgo di Paganico Sabino, che ha l’aspetto del castrum medioevale, si trova in provincia di Rieti, a circa 80 km da Roma, in prossimità del Lago del Turano. Caratterizzato dalla presenza di due porte che introducono ad un dedalo di strette viuzze, si presenta arroccato su di un costone roccioso degradante verso la vallata del lago.
Le sue origini sono molto remote, tanto che se ne trovano menzioni nel Regesto Farfense fin dall’anno 852; inoltre alcuni studiosi ipotizzano che il suo nome derivi dal latino paganicum, toponimo con cui venivano indicati, nel medioevo, i borghi che sorgevano sulle rovine di antichi insediamenti romani.
Un’ampia fascia del territorio comunale, la cui altitudine varia tra i 530 m circa del Lago del Turano ed i 1438 m del Monte Cervia, rientra nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, con interessanti mète naturalistiche tra cui le Gole dell’Obito (un orrido scavato dalle acque dell’omonimo fosso), le numerose grotte ubicate nei pressi del paese e le rocce del Rencricchittu in località San Giorgio, dove uno sperone roccioso di notevole dimensione (circa 11 m di altezza) si affaccia a strapiombo sulla valle.