Il Museo del Rugby narra la storia del rugby ad Artena, in provincia di Roma, in una stupenda esposizione con oltre 15.000 cimeli.
600 metri quadri dedicati allo sport con la palla ovale con fotografie, manifesti, trofei, gagliardetti, palloni, libri, cravatte, pins e più di 1500 maglie da gioco suddivise per aree geografiche che coprono un arco temporale di circa 80 anni, dalla prima partita della Nazionale Italiana disputata a Barcellona nel 1929 ai giorni nostri.
Il museo è gestito dalla Fondazione “Il Museo del Rugby, Fango e Sudore” ed è oggi uno dei più importanti al mondo. Nacque come collezione privata grazie alla passione dell’ex giocatore di rugby Corrado Mattoccia il quale nel novembre 2012 diede vita alla Fondazione.
Tra i suoi soci fondatori, personaggi che hanno portato in alto il nome dell’Italia nel mondo nella pratica di questo sport: Giovanni (Nanni) Raineri (22 caps Azzurri), che ha posto la “prima pietra” della collezione donando il suo personale patrimonio ovale, e Mauro Bergamasco (17 anni in Azzurro, 13 edizioni del “6 Nazioni”, 5 Mondiali disputati) che ha consegnato al museo le maglie della propria carriera agonistica (Benetton Treviso, Italia, Stade Francais, Aironi e Zebre) e lo Scudo di Brenno, trofeo che viene assegnato ai Campioni di Francia, vinto da Mauro Bergamasco nel 2007.
Il Museo del Rugby ha ricevuto il patrocinio della Federazione Italiana Rugby ed espone alcuni capolavori della propria collezione in occasione delle gare del Torneo Internazionale delle 6 Nazioni che si disputano allo Stadio Olimpico di Roma.
Nel 2010, il museo ha ricevuto la Medaglia di Bronzo dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.