Il museo civico lanuvino ospita una ricca sezione romana e preromana corredata da una serie di pannelli esplicativi sull’antica Lanuvium.
Sono numerosi i reperti esposti tra cui si segnalano uno splendido affresco di età augustea che raffigura delle tematiche dionisiache, alcuni frammenti marmorei pertinenti al gruppo di Licinio Murena del I sec. a.C., un parapetto marmoreo raffigurante un grifone alato di età antonina proveniente dal teatro, ed una serie di lastre architettoniche e votivi di età arcaica ed ellenistica che provengono dall’area del Santuario di Giunone Sospita.
Il Santuario era sede di un interessantissimo culto in uno scenario fatto di portici e terrazzamenti, giochi d’acqua e cunicoli, botteghe artigiane, un luogo riservato agli ex voto e per la venerazione della dea.
Nella località Pantanacci, non molto lontano dalla zona del santuario e dal museo è emersa una grotta, vicino ad un’area bagnata, ricca di ex voto anatomici.
L’area faceva parte dei luoghi in cui si svolgeva il culto dedicato al serpente, legato alla Dea, a cui venivano offerte statuette e cocci delle parti anatomiche per la propria guarigione.
Degna di menzione è anche una raccolta di fotografie, esposte nel Museo, degli scavi del Santuario e del Tempio di Giunone, avvenuti rispettivamente nel 1884-1892 e nel 1914-1915 ed i resti del balineum dell’antica Lanuvium inglobati all’interno degli spazi espositivi del Museo stesso.
E’ recente l’apertura di una sezione epigrafica.
Le epigrafi esposte coprono un arco cronologico che va dal II sec. a.C. al IV sec. a.C. e sono interessantissime per l’approfondimento di alcuni aspetti di una cittadina di primissimo piano come Lanuvium.
Si segnalano per la loro fattura una serie di iscrizioni di prima età imperiale ed una iscrizione databile al III sec. a.C. che menziona lavori di abbellimento del balineum ad opera di un certo Lucio Ocra. L’esposizione è stata concepita volendo esporre il reperto originale.
La tipologia delle epigrafi esposte è varia: dall’iscrizione posta sul fregio al bollo della tegola, all’iscrizione sulla fistula d’acquedotto.
Accanto all’oggetto originale ci sono pannelli esplicativi con riferimenti al contenuto, al periodo, ai personaggi e avvenimenti cui è legata l’epigrafe.
I Castelli Romani dunque sono impreziositi da questo angolo utile per approfondire le conoscenze di origine archeologico e architettonico del territorio circostante la Roma antica.
Sono numerosi i reperti esposti tra cui si segnalano uno splendido affresco di età augustea che raffigura delle tematiche dionisiache, alcuni frammenti marmorei pertinenti al gruppo di Licinio Murena del I sec. a.C., un parapetto marmoreo raffigurante un grifone alato di età antonina proveniente dal teatro, ed una serie di lastre architettoniche e votivi di età arcaica ed ellenistica che provengono dall’area del Santuario di Giunone Sospita.
Il Santuario era sede di un interessantissimo culto in uno scenario fatto di portici e terrazzamenti, giochi d’acqua e cunicoli, botteghe artigiane, un luogo riservato agli ex voto e per la venerazione della dea.
Nella località Pantanacci, non molto lontano dalla zona del santuario e dal museo è emersa una grotta, vicino ad un’area bagnata, ricca di ex voto anatomici.
L’area faceva parte dei luoghi in cui si svolgeva il culto dedicato al serpente, legato alla Dea, a cui venivano offerte statuette e cocci delle parti anatomiche per la propria guarigione.
Degna di menzione è anche una raccolta di fotografie, esposte nel Museo, degli scavi del Santuario e del Tempio di Giunone, avvenuti rispettivamente nel 1884-1892 e nel 1914-1915 ed i resti del balineum dell’antica Lanuvium inglobati all’interno degli spazi espositivi del Museo stesso.
E’ recente l’apertura di una sezione epigrafica.
Le epigrafi esposte coprono un arco cronologico che va dal II sec. a.C. al IV sec. a.C. e sono interessantissime per l’approfondimento di alcuni aspetti di una cittadina di primissimo piano come Lanuvium.
Si segnalano per la loro fattura una serie di iscrizioni di prima età imperiale ed una iscrizione databile al III sec. a.C. che menziona lavori di abbellimento del balineum ad opera di un certo Lucio Ocra. L’esposizione è stata concepita volendo esporre il reperto originale.
La tipologia delle epigrafi esposte è varia: dall’iscrizione posta sul fregio al bollo della tegola, all’iscrizione sulla fistula d’acquedotto.
Accanto all’oggetto originale ci sono pannelli esplicativi con riferimenti al contenuto, al periodo, ai personaggi e avvenimenti cui è legata l’epigrafe.
I Castelli Romani dunque sono impreziositi da questo angolo utile per approfondire le conoscenze di origine archeologico e architettonico del territorio circostante la Roma antica.
CONTATTI
Museo civico Lanuvino – piazza della Maddalena 16, 00075 Lanuvio (RM)
Museo civico Lanuvino – piazza della Maddalena 16, 00075 Lanuvio (RM)
Tel.: www.comune.lanuvio.rm.it
email: cultura@comune.lanuvio.rm.it
sito web: http://www.comune.lanuvio.rm.it/home/esplorare/museo-civico-lanuvino/
sito web: http://www.comune.lanuvio.rm.it/home/esplorare/museo-civico-lanuvino/