Il secondo tratto appenninico che segue la propaggine dei Monti Lepini è quello dei Monti Ausoni i quali, insieme agli Aurunci costituiscono un massiccio unico che termina nella valle del Garigliano.
Le pareti rocciose si affacciano sulla parte orientale della pianura pontina e sull’ampia pianura di Fondi, con propaggini che toccano il punto massimo di avanzamento con il Monte Leano (676 m) alle porte di Terracina e con il Monte S. Angelo che, fino al taglio del Pisco Montano (voluto da Traiano per agevolare il percorso della via Appia), si immergeva nel Mar Tirreno.
La cima più importante è il Monte delle Fate (1090 m), al centro del semicerchio che gli Ausoni formano a protezione della piana di Fondi e Monte San Biagio.
Un cenno particolare va fatto per il comprensorio naturalistico e geologico di Campo Soriano, all’interno dei territori di Sonnino e Terracina, che riveste un enorme valore scientifico.
Si tratta di un esteso campo carsico dal quale affiorano grandi rocce dalle forme più diverse, la più importante delle quali, non a caso, è chiamata “la cattedrale” che arriva a sfiorare i 15 metri di altezza.
In questo contesto sorge il complesso speleologico più noto e suggestivo della regione: le Grotte di Pastena.
Scoperte nel 1926, le grotte sono tra le più singolari manifestazioni locali del carsismo caratterizzate da una cascata sotterranea che lascia a bocca aperta i numerosi visitatori.
La flora degli Ausoni presenta tutte le caratteristiche del paesaggio meridionale dell’oleastro e del lentisco.
Inoltre, tutta la valle che da Monte San Biagio si estende verso nord-ovest è coperta da una foresta che lungo il passo di S.Vito si trasforma in una eccezionale sughereta, una delle più grandi d’Italia.