A circa 20 km da Roma, c’è Monterotondo, la “porta” a nord est di Roma dove si rifugiò Garibaldi, il borgo poggiato su un colle che domina la valle del Tevere, circondato dalla Riserva Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco dove si produce l’olio extravergine d’oliva Sabina DOP.
Lungo le antiche vie consolari Nomentana e Salaria, spicca questo borgo decorato con la medaglia d’argento al Valore Militare, conferita per l’eroica resistenza della popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale.
Pare che Monterotondo fosse l’antica Eretum, città Sabina lungo il fiume Tevere di cui non resta alcuna rovina, ma citata nell’Eneide di Virgilio e protagonista nelle lotte tra romani e sabini in età monarchica. Molti secoli dopo, nel 1800, Monterotondo era detta “la Parigi della Sabina” e fu testimone della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma.
Porta Garibaldi, un arco a tutto sesto in stile romanico, è l’ultima delle quattro porte d’accesso al centro storico rimasta intatta. Questo Monumento Nazionale prende il nome dalla conquista della città da parte di Garibaldi il 26 ottobre 1867.
Molto forte il legame con San Francesco d’Assisi, al quale è dedicata la Chiesa a navata unica dei Cappuccini, con la facciata in stile barocco e lo splendido giardino con la statua del Santo, dove per ben due volte Garibaldi si rifugiò. Il condottiero fu ospitato anche nel Palazzo baronale Orsini-Barberini, dove nel Medioevo si succedettero gli Orsini, i Barberini, i Grillo e i Boncompagni-Ludovisi.
La Riserva Naturale Regionale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco si estende per quasi 1000 ettari tra Monterotondo, Mentana e Sant’Angelo Romano, in una zona collinare tra la valle del Tevere e i rilievi calcarei dei monti Lucretili. All’interno della Riserva, in località Tor Mancina, la Via Nomentum-Eretum è l’area archeologica dove si distingue il tracciato dell’antica via Nomentana tra Eretum e Nomentum, 130 m di basolato stradale antico affiancato dai resti di un sepolcreto di epoca romana imperiale.
L’area è tutelata per il valore botanico delle aree forestali, per gli oliveti che producono il pregiato olio extra vergine Sabina DOP, e, non ultimo, per l’intenso carsismo che si manifesta con grotte, inghiottitoi, “sventatori” e doline nel Bosco Nardi, o Bosco di Grotte Cerqueta, appena a nord di Sant’Angelo Romano, e nel Pozzo del Merro, la curiosa voragine di circa 80 metri, una tra le più profonde al mondo, caratterizzato da pareti dalla fitta vegetazione e da un lago sul fondo.