Montenero Sabino, minuscolo e fiabesco borgo medievale, distante 70 chilometri da Roma, si allunga su uno sperone in salita, con un’unica strada principale, tra i due poli: la Chiesa in alto e, sotto, il Castello.
Questo paese è un raro esempio dei due antichi poteri, temporale e spirituale, che si fronteggiavano e si tenevano d’occhio non solo metaforicamente.
La posizione è spettacolare, come una barca in mezzo al verde dei monti, e la struttura è una perfetta spina di pesce.
Montenero è lungo circa 300 metri e largo 40, questo poco spazio abitato così sperduto e remoto fra i boschi, merita una visita perché non capita spesso di trovarsi dentro un capolavoro.
Di grande interesse sono la Chiesa di San Cataldo Vescovo, ristrutturata nel 1735, ha stucchi e affreschi barocchi e la statua della Madonna, una scultura lignea del ‘800, alla quale gli abitanti di Montenero diedero il nome di Madonna della Maternità per le dolci sembianze del volto.
Da visitare il Castello medievale dal quale è stato ricavato il Palazzo Baronale, da dove si gode di un meraviglioso panorama.
Il nome “Montenero Sabino” sembra derivare dalla fitta vegetazione, caratterizzata da un fogliame verde scuro che ricopre l’intera zona circostante, o dalla particolare pietra detta “focaia” presente in numerose cave.
Tra i primi piatti, le fettuccine con i funghi porcini, le fregnacce alla sabinese, i maccheroni a fezze con pesto o il sugo di carne, mentre tra i secondi l’agnello allo scottadito o piatti di cinghiale, cervo e daino; da non perdere la squisita ciambella ai semi di anice.