Si respira aria medioevale a Monteleone Sabino, borgo, distante 60 chilometri da Roma, che conserva strutture risalenti all’XI secolo, la cinta muraria, le torri e la Porta Pica, inglobata nel palazzo Lancelotti.
Sorto sulle rovine di Trebula Mutuesca, città Sabina fra le più importanti, poi fiorente centro romano, il borgo è stato proprietà di varie famiglie, per passare agli inizi del ‘600 alla Camera Apostolica.
Caratteristici sono i vicoli, le stradine e i palazzi decorati con reperti romani provenienti dagli scavi di Trebula.
L’area di maggiore importanza di Monteleone si raggiunge con una breve passeggiata.
È la Chiesa di Santa Vittoria, gioiello romanico che il verde della campagna in cui sorge ha conservato meravigliosamente intatta.
Risale agli inizi del sec. XII, è decorata da affreschi e rilievi e ha catacombe visitabili.
Nei pressi della chiesa l’anfiteatro romano è stato completamente rimesso in luce.
Da non perdere la Chiesa di San Giovanni Evangelista e la tela seicentesca attribuita a Vincenzo Manenti oltre al Museo Civico Archeologico “Trebula Mutuesca” con numerosi resti archeologici d’età romana ritrovati nell’omonima area archeologica.
Il borgo è legato alla leggenda di santa Vittoria, che riuscì con la forza della fede a cacciare dal territorio un orribile drago che aveva invaso il territorio circostante.
Per gli amanti dei sapori, una sagra della bruschetta celebra l’ottimo pane con l’olio extra vergine di oliva Sabina DOP.
Tipici sono le fettuccine alla trebulana, con pancetta e funghi, i montuni, frittelle in pastella cotte in padella, e il ciambelletto all’anice.