Monte San Giovanni Campano, comune nella provincia di Frosinone distante un centinaio di chilometri da Roma.
Arroccato sui Monti Ernici deve la sua caratteristica conformazione al fenomeno dell’incastellamento, quando le invasioni barbariche costrinsero le popolazioni a rifugiarsi in luoghi alti, più sicuri e protetti.
Il nome San Giovanni si riferisce al monastero benedettino del VI secolo dedicato ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista e Campano deriva invece da Campagna, una delle province dello Stato Pontificio a cui apparteneva il borgo.
Il nucleo antico è costruito lungo il digradare di un colle roccioso alto 420 metri che culmina nel Castello.
Un’imponente cinta muraria difendeva il lato nord-est, mentre gli altri versanti erano resi sicuri da strapiombi e aspri pendii rocciosi.
Lungo il perimetro dell’abitato sono dislocate trentasei torrette, inglobate nelle case perimetrali o sommerse dalla vegetazione.
Il Castello di Monte San Giovanni Campano, luogo di prigionia di san Tommaso; la cinta muraria con le sue torri e le tre porte medievali dell’antico abitato: la porta dei Codardi, di San Rocco e della Scrima.
Il 30 novembre 2012 è stata conferita alla città di Monte San Giovanni Campano la medaglia al valor civile per gli episodi nei quali la popolazione si distinse durante la seconda guerra mondiale.
Sagne e fagioli sono il piatto tradizionale, insieme ai caratteristici fedelini, sottili fettuccine al ragù.
La fama godereccia del territorio si traduce anche in fettuccine alla ciociara, nella bruschetta cappuccina
e nella garofolata, involtini di carne di pecora ripieni di chiodi di garofano e altre spezie.