Alle pendici del Monte Tancia in una natura incontaminata si trova l’abitato di Monte San Giovanni in cui emergono con evidenza i segni del suo passato: la torre, restaurata di recente, simbolo del potere signorile, e la cinta muraria, sia pur assorbita gradualmente dall’espansione dell’abitato.
Due sono gli insediamenti fortificati, la Rocca di Tancia e di Fatucchio, i cui ruderi dominano ancora la via che collega Rieti con la valle del Tevere.
Caratteristica la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita sui resti dell’antica rocca, che conserva pregevoli dipinti: una “Vergine con bambino” del XVI secolo ed un S. Michele Arcangelo del XVII secolo. Nella antica parrocchiale di San Sebastiano sono invece presenti alcuni affreschi della fine del 1500 ed una Madonna quattrocentesca conosciuta come “Madonna del latte”.
Percorrendo poi in discesa la strada che parte dall’Osteria del Tancia lungo la celebre Via omonima, transitata un tempo dai pastori e dai mercanti che si dirigevano verso Roma, si scorge sulla sinistra il pittoresco torrente Galantina, con tanto di cascatelle e laghetto. Poco distante si trova la grotta-eremo di San Michele Arcangelo un piccolo santuario rupestre nato in tempi immemorabili all’interno di una cavità naturale del Monte Tancia; la grotta, infatti, si apre sulle pendici occidentali del monte, una montagna quasi sacra che da sempre ha fatto la storia di questi luoghi.
All’interno della grotta si notano un altare sovrastato da un ciborio a due colonne e numerosi affreschi, raffiguranti il Cristo tra i simboli dei quattro Evangelisti, la Madonna con il Bambino, l’Agnus Dei e, ovviamente, l’Arcangelo Michele intento ad uccidere il drago.