Distante circa 120 km da Roma e 50 da Latina, Monte San Biagio sorge su una collinetta dei Monti Ausoni che si distacca appena dalla costa del Monte delle Fate e del Monte Calvo.
Appartenuto al Regno dei Borboni e al confine settentrionale dello Stato Pontificio, ha un nucleo storico di edifici appoggiati sulla nuda roccia, stradine che diventano gradinate e raggiungono il castello, da dove si gode una vista panoramica che abbraccia la Piana di Fondi con l’omonimo lago, inglobato nel Parco Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Tra le emergenze storiche, la chiesa dedicata a S. Giovanni Battista che conserva un bel trittico di Cristoforo Scacco, raffigurante S. Rocco, la Madonna della Mercede e il Portico. In pianura, lungo la Via Appia, va ricordata la “Portella”, dogana di confine del Regno di Napoli, da cui partiva una “terra di nessuno” che si estendeva per un paio di chilometri fino all’altra posta di confine (questa pontificia) “Epitaffio”. In contrada Vallemarina, si trovano diversi mausolei di età romana tra cui quello detto “dell’Imperatore Galba”, al quale Monte S. Biagio si onora di aver dato i natali.
Vallemarina é anche zona ricca di vigneti da cui si ricava ancora il famoso moscato celebrato con una sagra nel mese di settembre.
Da non perdere, ai piedi del paese in direzione di Fondi, una passeggiata all’interno della Sughereta di S. Vito, la più grande dell’Italia continentale e unica con querce da sughero ad alto fusto.
Tra le eccellenze delle produzioni tipiche, un posto di primo piano va alla salsiccia al coriandolo a cui è dedicata anche una sagra.