Monte San Biagio sorge su una collina nel Parco Regionale monti Ausoni e Lago di Fondi, accanto alla costa del monte delle Fate e del monte Calvo.
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Monte San Biagio – Facebook @comunedimontesanbiagio
Appartenuto al Regno dei Borboni e al confine settentrionale dello Stato Pontificio, ha un nucleo storico di edifici appoggiati sulla nuda roccia, stradine che diventano gradinate e raggiungono il castello. Il Castello di Monte San Biagio fu costruito dai Longobardi nel VII secolo sui ruderi di una fortezza o di un tempio romano. Rimaneggiato dai Carolingi, fu successivamente ampliato e fortificato dal Conte Onorato II Caetani.
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Monte San Biagio – Instagram @visit_montesanbiagio
Il castello a pianta trapezoidale aveva tre torri, delle quali solo due sono ancora visibili. Quella circolare è addossata alle abitazioni. La Torre Triangolare si innalza a piramide, un edificio raro in Italia per la sua forma. L’ultimo restauro del Castello ne ha permesso la riapertura al pubblico. Dal castello, la vista panoramica abbraccia la Piana di Fondi con l’omonimo lago, inglobato nel Parco Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.
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Trittico di Scacco nella chiesa di San Giovanni Battista
Nel centro storico, l’unica delle tre porte originarie che si conserva è quella di San Rocco. La Chiesa di San Rocco risale probabilmente al XII secolo. Nella sua navata unica è custodita la statua di San Rocco, celebrato il 16 agosto. La chiesa di San Giovanni Battista conserva lo “Sposalizio di Santa Caterina”, il polittico di Cristoforo Scacco del 1500 che raffigura S. Rocco, la Madonna della Mercede e il Portico. Dietro l’altare è situato il coro ligneo del 1700. In una cappella si custodisce il busto in argento del patrono San Biagio. In suo onore, l’antico feudo di Montichelli prese il nome di Monte San Biagio dopo l’Unità d’Italia.
In pianura, lungo la Via Appia, s’incontra il Passo di Portella, la dogana di confine del Regno di Napoli. Da qui iniziava una “terra di nessuno” che si estendeva per un paio di chilometri fino all’Epitaffio, una costruzione in pietra con il “benvenuto nel Regno di Napoli” del Duca di Alcalà.
In contrada Vallemarina, si trovano il mausoleo attribuito all’Imperatore Servio Sulpicio Galba, al quale Monte San Biagio ha dato i natali. Il mausoleo è alto circa 10 metri ha una circonferenza di 32 metri.
Il Monumento Naturale Sughereta di San Vito è la più grande sughereta dell’Italia continentale e unica in Italia con querce da sughero ad alto fusto. All’interno del Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, si estende su circa 300 ettari con sugheri e lecci di oltre cent’anni e un sottobosco di flora mediterranea.
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salsiccia al coriandolo di Monte San Biagio
Il territorio del Parco è anche zona agricola di prodotti d’eccellenza come la salsiccia al coriandolo di Monte San Biagio PAT e il vino moscato di Terracina DOC. Alla salsiccia al coriandolo è dedicata una sagra all’inizio di marzo.
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salsiccia al coriandolo
Il processo produttivo risale ai Longobardi ed è rimasto immutato. I semi di coriandolo sono essiccati o abbrustoliti prima di aggiungerli alle salsicce. L’uso del coriandolo risale all’epoca della dominazione saracena, quando era utilizzata per coprire il sapore della carne di maiale tanto da permettere ai dominatori musulmani di mangiarla.