La macchia mediterranea si tuffa selvaggia nel mar Tirreno e incontra lussureggianti fondali multicolore, tra anemoni, coralli e nudibranchi cullati dal dondolìo del mare. I tramonti sono tenere carezze sulla Storia e la Natura che qui s’intrecciarono per sempre. Dov’è questa meraviglia? Nella Riviera d’Ulisse!
I Borghi più belli d’Italia, le Bandiere Blu e Verdi si susseguono nel panorama da sogno Riviera di Ulisse. Dal Lido di Latina a Minturno, passando per Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Formia e con il gioiello delle Isole Pontine, luoghi che sin dall’Età Imperiale furono sinonimo di relax e che conservano tracce di storia antica e imponenti siti archeologici.
Uno per tutti, il tempio romano di Giove Anxur sulla cosiddetta Riviera di Ulisse, nella città di Terracina che, secondo la leggenda, vide il peregrinare dell’eroe narrato da Omero. Spettacolare di notte e maestoso di giorno, svetta dalla cima di monte Sant’Angelo, ultima propaggine dei monti Ausoni, e veglia silente su Terracina fino a scorgere le isole ponziane. Sussurra storie che iniziarono nel lontano I secolo aC, meravigliosamente sospeso tra terra e mare.
Il Parco Nazionale del Circeo caratterizza ed impreziosisce l’intera area della pianura pontina. Un prezioso “arcipelago di isole ambientali“, ricco di importanti elementi vegetazionali e presenze faunistiche, “isole culturali” costituite da numerosi reperti di ogni epoca che testimoniano, al di là del mito che lega il Circeo alla leggenda omerica di Ulisse e della Maga Circe, la presenza di popolazioni preistoriche, tra cui l’Uomo di Neanderthal. E ancora, insediamenti umani di ieri e di oggi (le città di Sabaudia e San Felice Circeo, parte del territorio di Latina e la piccola isola di Zannone nell’Arcipelago delle Isole Pontine; i siti archeologici della Casarina, della Sorresca e della Villa di Domiziano; il Borgo e Villa di Fogliano; la Foresta del Parco (Selva di Circe), unica foresta naturale di pianura in Italia, con le sue “piscine” periodicamente allegate; il Promontorio del Circeo; la duna, sottile striscia di sabbia che costeggia il mare con la tipica vegetazione della macchia mediterranea su cui spiccano fantasiose fioriture.
Il Parco Regionale Riviera di Ulisse abbraccia la costa del golfo di Gaeta e le aree protette che ci s’affacciano: il Monumento Naturale Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento – Punta Cetarola a Sperlonga, il Parco di monte Orlando a Gaeta e il Parco di Gianola e monte Scauri tra Formia e Minturno. Spettacolare l’area e non da meno la vista panoramica dal Circeo alle isole Ponziane fino al Vesuvio!
Il Promontorio Villa Tiberio e Torre Capovento – Punta Cetarola è un monumento naturale sull’antica via Flacca. Scogliere e falesie si specchiano sul mare limpido che ha cesellato le speluncae, quelle grotte che diedero il nome a Sperlonga. Lo sguardo si nutre degli stessi panorami che suggestionarono personaggi che hanno scritto la Storia. Tiberio ci fece erigere la sua villa imperiale nel I secolo dC e i resti sono custoditi nel complesso del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga. Imperdibile la Grotta di Tiberio, una vasca naturale dove amava godersi gli spettacoli. I marmi illustrano invece le gesta di Ulisse e ne delineano la fisionomia del volto, un fatto più unico che raro nel mondo!
Approdiamo a Gaeta tra le falesie di monte Orlando, spettacolari rocce che precipitano da 30 metri d’altezza nell’azzurrità del Tirreno, tra la spiaggia di Serapo e la Montagna Spaccata. Qui il falco pellegrino volteggia in un gioco d’ombre cinesi sulla grotta del Turco e il mausoleo di Lucio Munazio Planco, eretto sopra il monte Orlando dopo la sua morte nel 27 aC. Chi era? È scritto all’ingresso del monumento: “Lucio Munazio Planco, figlio di Lucio, nipote di Lucio, pronipote di Lucio, console, censore, comandante militare vittorioso per due volte, uno dei Septemviri epulones, trionfatore dei Reti, costruì col suo bottino il Tempio di Saturno, divise i campi in Italia a Benevento, fondò in Gallia le colonie di Lugdunum e Raurica”.
Più volte set cinematografico, la Grotta del Turco è un enorme squarcio nella Montagna Spaccata che sorregge da 300 anni il Santuario della SS. Trinità contro tutte le leggi della fisica! La leggenda narra che la montagna si aprì quando un terremoto colpì Gerusalemme e Gesù fu crocefisso. Un luogo reso ancor più mistico dalla “mano del turco”, l’orma nella roccia carsica d’un musulmano che dubitò di questo miracolo.
Storditi dal turbinio di emozioni, approdiamo nel Parco di Gianola e monte di Scauri. Anche qui la natura lussureggiante è stata il palcoscenico della storia. La villa che s’affaccia sul Promontorio di Gianola dal I secolo aC fu di Mamurra, un cavaliere formiano, e culmina con il Tempio di Giano, un ninfeo con una fonte che alimentava fontane e terme e accumulava l’acqua nelle cisterne. La più nota è detta Trentasei Colonne.
Siamo nella dimora delle tartarughe dove l’acqua ha modellato grotte con spettacolari cristallizzazioni e abbeverato la macchia mediterranea, tra foreste e distese di ginestre, orchidee selvatiche e finocchio di mare. E poi la meraviglia tra monte d’Oro e monte di Scauri, la Spiaggia dei Sassolini! La Settima Arte ha rapito più volte questa insenatura naturale, un paradiso di sabbia ocra, ciottoli e scogli dove il mare si sfuma di verde.
Andate alla scoperta della Riviera di Ulisse… è vicina!
Clicca qui per tutte le informazioni sulla Lazio YOUth Card