Il Marrone segnino è marrone rossiccio, tendente al rossiccio, con striature scure evidenti e di dimensione medio-grossa. È un frutto di forma ovale, dalla polpa croccante di sapore dolce.

Molto ricercato dalle industrie dolciarie per il suo alto valore zuccherino, il marrone ha trovato in questa zona dei Monti Lepini il suo habitat più idoneo nel 1500, quando, in occasione del matrimonio di Mario Sforza e Fulvia Conti, vennero trasferite piante di castagno prelevate dal territorio di Santa Fiora, sulle pendici dell’Amiata. Ancora oggi, il marrone segnino si coltiva a Carpineto Romano, Gorga e Segni, e da questo piccolo borgo prende il nome.

Si gusta fresco, secco, arrosto, lesso o candito; e ancora, in creme e dolci, come il marron glacé e le farine.

Alla Sagra del Marrone di Segni, tradizionalmente nella seconda metà di ottobre da più di sessanta edizioni, sfila un palio medioevale che fa da sfondo alla degustazione di piatti e prodotti tipici a base di marroni: dai primi con farina di marroni ai secondi di carne insaporiti con marroni, fino ai dolci.

 

Social share
SCOPRI ANCHE

La nuova stagione di visite all’Oasi di Ninfa

A partire dal weekend del 16 e 17 marzo 2024 riapre ufficialmente al pubblico il Giardino di Ninfa. Pubblicato sul sito dell’Oasi Naturale il Calendario 2024.

La Corsa con la Cannata di Arpino è UNESCO

La Corsa con la Cannata del Gonfalone di Arpino è stata iscritta nel Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO. Riconosciuti anche altri Giochi inclusi nel Tocatì