Chiudete gli occhi e immaginate il mare. Un’enorme distesa di acqua in tutte le gradazioni del blu, lo scintillio del sole che si riflette sulle onde, la spuma bianca mentre si infrangono sugli scogli vicino alla riva. Immaginate il cielo, limpido, terso, non c’è una nuvola all’orizzonte, è una di quelle giornate in cui tutto sembra incredibilmente perfetto. Visto che stiamo sognando, facciamo le cose per bene: il fondo del mare non è scuro, ma di sassolini e massi che formano piccole rive tutte intorno. Queste continuano con una distesa di sabbia su cui sdraiarsi a prendere il sole dopo un tuffo.
Il nostro sogno però non è finito: immaginiamo ora un castello, un’antica rocca che si affaccia sul mare, circondata da una cinta muraria e intorno tanta vegetazione. Un meraviglioso castello medievale che in antichità rappresentava un antico insediamento. Ora siete pronti per spiccare il volo e ammirare tutta questa bellezza dall’alto? Bene: questo posto non è frutto della nostra immaginazione, ma esiste davvero. È la zona di Santa Marinella e del Castello di Santa Severa, che sorge proprio nell’antico insediamento etrusco di Pyrgi. E vi diremo di più: non è così impossibile realizzare la nostra fantasia. Grazie a tecnologie innovative e strumenti che sono sempre più il nuovo modo di fare cultura e non un ripiego emergenziale, è possibile effettuare un percorso visita di impatto straordinario di questo antico castello attraverso contenuti digitali che aumentano l’esperienza visiva.
Indossate un visore per la realtà virtuale, scaricate l’App e immergetevi in nuove architetture audiovisive. Ammiriamo dall’alto la Piazza della Rocca e saliamo sulla Torre Saracena mentre in lontananza possiamo scorgere boschi di querce, ancora più in là torrenti in un paesaggio caratterizzato da rilievi collinari e vasti pascoli bradi: i Monti della Tolfa. Ma continuiamo con la nostra scoperta del Castello baciato dal mare le cui mura, dal primo giorno di primavera 2020, sono state illuminate con i colori della bandiera italiana come segno di speranza e coesione alla lotta contro il coronavirus.
Continuiamo la nostra visita alla chiesa paleocristiana del V secolo, con i sarcofagi e le sepolture medievali, scoprendo come doveva essere la vita nel maniero in epoca rinascimentale. Il Castello di Santa Severa è tra quegli spazi della Regione Lazio gestito da LazioCrea con il Comune di Santa Marinella e Coopculture che ha messo online il suo tour virtuale disponibile sul sito www.castellodisantasevera.it . È incredibile la sensazione di energia che un volo (seppur virtuale) nell’aria limpida e il contatto con la cultura e la storia di questo luogo magico sa regalarci.
Ora che abbiamo fatto il pieno di questo panorama mozzafiato, spostiamoci in Ciociaria alla scoperta di un altro grande tesoro nascosto: seguiteci perché questa volta, anziché volare in alto, ci immergeremo in un viaggio al centro della Terra.
Che ne dite di diventare speleologi per un giorno? Basta anche un pomeriggio e non serve essere degli esperti, perché anche le Grotte di Pastena e Collepardo, in provincia di Frosinone, sono perfettamente visitabili da casa. Le Grotte rientrano tra quei luoghi di proprietà regionale gestiti con l’intento di creare un sistema di siti d’eccellenza per la fruizione e valorizzazione sostenibile del patrimonio laziale. Stalattiti e stalagmiti formate in millenni creano uno scenario particolare, tutto da scoprire. Le formazioni rocciose, oltre a suggestive sale e colonne, creano uno spettacolo della natura che vi lascerà a bocca aperta.
Nella lista delle gite fuori porta da fare non appena questo periodo di restrizioni sarà terminato, segnatevi Collepardo che, oltre alle naturalistiche e meravigliose grotte, annovera un patrimonio storico, architettonico e religioso unico al mondo ed è tappa del Cammino di San Benedetto.
http://www.grottepastenacollepardo.it/
Spostiamoci nella Tuscia alla volta di Palazzo Doria Pamphilj di San Martino al Cimino. Qui, nell’affascinante atmosfera del borgo di S. Martino al Cimino si trova una delle più suggestive testimonianze di urbanistica barocca. La costruzione di Palazzo Doria Pamphili, sugli antichi ambienti dell’Abbazia, si deve a Olimpia Maidalchini Pamphilj che, intorno alla metà del XVII secolo, affidò all’architetto Marcantonio De Rossi la trasformazione radicale del tessuto urbano di San Martino al Cimino.
Il centro urbano fu strutturato con case addossate le une alle altre e schierate in funzione della grande Abbazia e del Palazzo, usato originariamente dai monaci come ospedale e trasformato successivamente in un sontuoso palazzo signorile utilizzando i materiali provenienti dall’altro palazzo di famiglia, quello di piazza Navona a Roma.
Ripartito su cinque livelli, dai magazzini abbaziali al belvedere, il Palazzo consta di un seminterrato, meglio conosciuto come “Cantinone”, diviso da grossi pilastri che reggono le volte a crociera di impianto borgognone. Il piano nobile si apre con una serie di sale, tra cui la Sala Olimpia, dove è possibile ammirare il soffitto ligneo a cassettoni. Quando il Palazzo riaprirà al pubblico, vi consigliamo di visitarlo non solo per le bellezze architettoniche e culturali ma anche per scoprire un panorama spettacolare: dalle ampie finestre del livello superiore, si scorgono i tetti a schiera fino a raggiungere con lo sguardo la piana viterbese con il limitare del mare.
Tanti luoghi nascosti ancora autentici tutti da scoprire, un Lazio ricco di meraviglie che promette di non deludere!