Manziana si trova sulle alture dei monti Sabatini, sulle propaggini settentrionali dell’antico vulcano Sabatino.
Immerso nel verde, spicca il Bosco Macchia Grande, un’ampia area boschiva di circa 600 ettari dove domina il cerro, con alcuni enormi esemplari secolari, e la farnia. S’impongono anche aceri selvatici, nespoli, carpini e castagni. La selva di Manziana deriva il nome da Mantus, il dio dell’oltretomba Manth al quale gli Etruschi consacrarono questo bosco. Al tempo tenebroso e impenetrabile, era costellato di polle d’acqua sulfurea, considerate temibili emanazioni dagli Inferi. Le betulle si stagliano a circa un chilometro a sud del bosco, alberi tipici del nord Europa, unici a queste latitudini. Il Bosco di Macchia Grande è la più grande distesa pianeggiante di piante ad alto fusto d’Europa.
Qui si trova il Monumento Naturale Caldara di Manziana, anticamente parte integrante del Bosco Macchia Grande. È un’ambiente unico con fauna e flora fenomenali, un relitto dell’antico complesso vulcanico sabatino. Secondo una leggenda, qui si trova la ricetta della pietra filosofale che trasforma il piombo in oro. Tra le betulle, s’ode il gorgoglio d’un geyser. Sono le esplosioni intermittenti di acque sulfuree a 27°C generate dalla vaporizzazione dell’acqua a contatto con il magma sotterraneo ancora incandescente.
Mistero e leggende aleggiano sul territorio di Manziana anche sull’origine del toponimo. Una prima ipotesi è legata al manzo, presente anche nello stemma del borgo. Altri studiosi ritengono che il nome derivi dalla pietra “anitiana”, molto abbondante nella zona. La verità è che è un luogo magico, protagonista sin dagli anni 50 di numerosi set cinematografici. Un esempio è “Il giorno più corto” girato da Sergio Corbucci nel 1963.
La tradizione gastronomica e culturale locale sprigiona il suo carattere in tutte le stagioni alle sagre e feste popolari. Tra le più caratteristiche, incontriamo a ottobre la Sagra della Castagna locale. Un altro evento imperdibile a Manziana è la Sagra della Cornuta del Territorio a giugno, nato per valorizzare la carne maremmana da allevamento brado locale tra spettacoli equestri, stand gastronomici e giochi popolari come il tiro con l’arco a cavallo.