Viaggiamo a ritroso nel tempo alla scoperta di alcuni luoghi che raccontano la Seconda Guerra Mondiale nel Lazio. Attraversare lentamente i borghi e la natura vi farà conoscere e rivivere i paesaggi emozionanti del tempo.
Iniziamo dalla Linea Gustav, una linea difensiva impiegata dai tedeschi per fermare l’avanzata degli Alleati che procedevano verso il nord, liberando i territori occupati dalle truppe del Reich. La Linea Gustav taglia a metà l’Italia nella sua parte più stretta, congiungendo la foce del Fiume Sangro, in Abruzzo, con quella del fiume Garigliano, nel Lazio. Attraversa anche il Molise e la Campania. Oggi è un percorso cicloturistico e pedonale che ripercorre il ricordo dei tristi eventi della II Guerra Mondiale che, negli ultimi mesi del 1943 e nei primi sei mesi del 1944, sconvolsero la Ciociaria.
Visitate l’Abbazia di Montecassino, distrutta durante i bombardamenti e ricostruita. Il 15 febbraio del 1944, le Forze Alleate, ritenendo l’abbazia benedettina il punto focale della resistenza tedesca, decisero di raderla al suolo con un feroce bombardamento aereo. Alla fine della guerra, nonostante le ripetute devastazioni e distruzioni, il monastero è tornato presto a dominare la Città di Cassino. L’ultima ricostruzione, realizzata con i materiali recuperati dalle macerie, ha mantenuto il disegno architettonico originario.
Rimaniamo in Ciociaria ed entriamo nel Museo vivo della memoria di Colle San Magno. Nel Museo si ripercorre l’esperienza della Seconda Guerra Mondiale attraverso la memoria e i racconti della popolazione civile. Sei sale ricostruiscono gli eventi bellici a partire dalle testimonianze dirette dei protagonisti nei mesi fra il settembre 1943 e il maggio 1944. Cimeli, reperti di guerra, testimonianze in audio e in video, testi esplicativi, fotografie, ritagli di giornali e documenti spontaneamente donati dalla popolazione, vi faranno rivivere la guerra sul Monte Cairo.
Spostiamoci nel Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti di Latina. Piana delle Orme è un complesso museale storico – etnologico su oltre 30 mila mq che fa rivivere 50 anni di storia italiana del 1900. È un parco tematico suddiviso in 15 Padiglioni che racconta le tradizioni e la cultura della civiltà contadina, la bonifica delle Paludi Pontine e la Seconda Guerra Mondiale. È un vero e proprio tuffo nel passato tra i veicoli, i mezzi della grande industrializzazione, gli edifici e i personaggi fedelmente ricostruiti in scala 1:1. Ci sono due percorsi: Bellico e Agricolo.
Tra i padiglioni del Percorso Agricolo c’è quello dedicato ai giocattoli d’epoca. Questo scrigno magico custodisce giochi di marchi noti come Ingap, Marcheselli, Heinrichsen, Corgi, Solido, Dinky Toys, Lima, Märklin, Schuco, Gama, Rivarossi, Xiloplasto, Figir, Chialù, Elastolin, Lineol, Nardi e Rovello.
Nel padiglione dedicato ai mezzi bellici, si possono ammirare tanti mezzi militari che abbiamo visto nel film “La vita è bella” di Benigni, ma anche mezzi che hanno calcato le scene in “Il paziente inglese” (1996) e in “Malena” (2000). Il pezzo forte della collezione è il tank anfibio Shermann DD, recuperato al largo di Salerno e restaurato dai tecnici del museo. Ce ne sono solo tre al mondo e quello di Piana delle Orme è l’unico funzionante.
Raggiungiamo l’elemento più affascinate di Sant’Oreste, il Bunker voluto da Benito Mussolini come rifugio antiaereo. Siamo a nord del territorio di Roma, nelle profondità del monte Soratte che fu protagonista della Seconda Guerra Mondiale con il suo grande bunker.
Fatto costruire a partire dal 1937 dal regime fascista, il dedalo di gallerie venne utilizzato a partire dal 1943 come sede del Comando Supremo del Sud delle forze di occupazione tedesche in Italia. La costruzione sotterranea in cemento consentì alle truppe tedesche di resistere al pesante attacco aereo degli alleati, un anno dopo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il bunker venne abbandonato. Nel 1967, durante gli anni della Guerra Fredda, il bunker venne di nuovo utilizzato come rifugio antiatomico. La struttura avrebbe dovuto essere un riparo da un eventuale attacco atomico per il Governo italiano e il Presidente della Repubblica. Il bunker anti-atomico comprendeva 1,3 Km delle gallerie ed era situato al centro del dedalo.
Dopo quest’ultimo periodo di paura e tensione, il Bunker Soratte dismette finalmente la sua funzione difensiva e diventa un percorso della memoria di due momenti molto drammatici della storia del XX secolo. Oggi è aperto al pubblico come museo diffuso e consente, in una visita di circa due ore, di immergersi nelle atmosfere della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda. Carri armati, velivoli, radio e veicoli militari riportano indietro ad passato che molti, studiosi ed appassionati, vengono qui a ripercorrere.
Il bunker è infatti considerato una delle più grandi e imponenti opere di ingegneria militare presenti in Europa, un dedalo ipogeo che si estende per 4,5 Km chilometri all’interno della pancia della montagna del Soratte.
Spostiamoci in Località Vigna di Valle a Bracciano per visitare il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, il più antico del genere in Italia. Il Museo custodisce oltre 80 velivoli e una collezione di motori e cimeli aeronautici. L’itinerario di visita vi farà rivivere la storia e le storie della Forza Armata. Il percorso è in ordine cronologico e articolato su 5 Padiglioni espositivi lungo 16.000 metri quadri.
Alleggeriamo il nostro percorso storico, umano ed emozionale con la brezza marina ad Anzio. Entriamo nella “tane di volpe” dove i soldati inglesi trovarono rifugio durante lo sbarco, il Museo dello Sbarco di Anzio. Il Museo custodisce la documentazione originale dello sbarco filmato il 22 gennaio 1944, il cimitero monumentale americano e il cimitero inglese. L’allestimento museale prevede quattro sezioni: inglese, americana, tedesca e italiana. Nel museo sono esposte medaglie, uniformi, bandiere, molti oggetti di uso comune e moltissime foto d’epoca. Non rinunciate alle vibranti emozioni che suscita la spiaggia dove sbarcarono le truppe americane e ammirate i resti di un mezzo da sbarco affondato il 22 gennaio 1944. Ad Anzio e Nettuno sono in programma molte iniziative per l’80° anniversario dello Sbarco di Anzio del 1944. Un vero e proprio viaggio nella storia della Città di Anzio a partire dal 17 gennaio fino a marzo 2024.
Entriamo nella Città Eterna per visitare i luoghi dove i partigiani combatterono per preparare l’arrivo delle truppe alleate a Roma. Ecco il quartier generale delle SS in via Tasso con il Museo Storico della Liberazione. Il palazzo in via Tasso n. 145 oggi è sede del Museo ma durante i mesi dell’occupazione nazifascista di Roma (10 settembre 1943 – 4 giugno 1944) fu sede del Comando del Servizio di Sicurezza delle SS, sotto la guida del colonnello Herbert Kappler. Il Palazzo stesso è dunque un documento storico poiché al suo interno avvennero episodi durante la Resistenza. In Via Rasella, il 23 marzo 1944 i partigiani italiani uccisero 32 soldati dei corpi delle SS. In seguito a ciò, il generale Kappler ordinò l’esecuzione di 320 cittadini italiani alle Fosse Ardeatine, dove il 24 marzo 1944 una squadra d’attacco eseguì il comando.
I luoghi della lotta clandestina del territorio di Rieti contro l’occupazione nazifascista, le attività partigiane, la vita quotidiana durante la guerra, il dramma del Monte Tancia sono raccontate nel percorso museale all’aperto del Museo diffuso della Resistenza in Sabina a Poggio Mirteto. Questi siti sono le tappe di un percorso museale all’aperto di circa 10 km da vivere lentamente, a piedi o in bici. Il Museo diffuso è un invito a mettersi in cammino sui sentieri calpestati dai partigiani durante la Resistenza.
Sulla via Appia, nell’area archeologica appena fuori l’abitato di Scauri e in prossimità del ponte sul Garigliano, sorge il Cimitero di Guerra Inglese di Minturno. Qui sono raccolte circa 2.049 tombe di soldati per la maggior parte britannici. Minturno fu coinvolta e sconvolta dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Tuffatevi nella memoria, in quei territori che furono teatro di feroci rappresaglie. Sarà un’esperienza unica, da vivere lentamente, passo dopo passo.