L’isola selvaggia di Palmarola

L’isola di Palmarola si trova nell’arcipelago delle isole Ponziane ed è la terza per grandezza dopo Ponza e Ventotene.

Veduta dall'alto di Palmarola

Veduta dall’alto di Palmarola

L’isola prende il nome dalla palma nana, unica palma originaria d’Europa, che cresce come pianta selvatica sul territorio. Navigando in barca a vela nelle acque incontaminate che circondano Palmarola, si può ammirare la palma sulla sommità dei complessi rocciosi e delle pareti che costituiscono l’isola. Palmarola è infatti di natura vulcanica, come le altre isole Ponziane.
Si è sviluppata in un periodo di tempo compreso tra 4,2 e 1 milioni di anni fa e le pareti a strapiombo rappresentano quel che resta delle antiche colate laviche.


Costeggiando l’isola e le molte insenature che si possono ammirare, lo scorcio più noto è sicuramente quello della cosiddetta Cattedrale, un complesso di massi eroso da vento e acqua che si innalza alto sul mare, ricordando le canne di un organo. Qui, come in molti altri anfratti e piccole grotte che circondano Palmarola, ci si può tuffare nelle acque blu e praticare snorkeling e immersioni subacquee.
Palmarola ha quattro spiagge bellissime ed è un’isola sostanzialmente incontaminata e non abitata dall’uomo. Solo durante l’estate i turisti o gli abitanti della vicina Ponza si riversano sull’isola.

Le case nella roccia a Palmarola

Le case nella roccia a Palmarola

I ponziani trovano rifugio nelle case-grotta, abitazioni ricavate nella pietra che rappresentano una vera e propria rarità. Un tempo residenza per la parte più povera della popolazione, oggi le case sono un gioiello di grande valore.
Raggiungendo uno degli scogli più alti dell’isola, si arriva in un luogo dedicato ad un personaggio il cui nome è strettamente legato a queste terre.
Si tratta di Papa Silverio, Santo Patrono del comune di Ponza. Eletto nel 536 d.C. e rimasto in carica per un solo anno, durante il suo incarico il papa venne calunniato e mandato in esilio sull’isola di Palmarola.
Qui il Santo soggiornò per diverso tempo, su una rupe dell’isola. A testimonianza di questo periodo della sua vita, sulla sommità della roccia rimane una cappella a lui dedicata, dove è presente una reliquia del Santo.


Cominciamo da Cala Tramontana, a nord dell’isola. Qui l’acqua è verde smeraldo e le Cattedrali già citate rendono questi luoghi tra i più selvaggi e più belli del Mediterraneo.
Nei dintorni di Cala Tramontana si trovano tre grotte dalle aperture ampie, che ricordano gli archi a sesto acuto tipici delle cattedrali gotiche.
Proseguendo ad est troviamo Cala Spermaturo. Da qui all’alba è possibile ammirare la vicina Ponza.
Scendono sulle rocce ripide decine di capre alla ricerca di cibo, che potrai osservare nel panorama. Nei pressi della Cala si può raggiungere lo Scoglio Forcina, un altro splendido esempio di natura aspra e incontaminata dove è possibile tuffarsi nelle acque profonde.

Windsurf sotto un arco di roccia

Windsurf sotto un arco di roccia

Si arriva poi a Cala Brigantina, una delle spiagge più belle di Palmarola. Sul versante est della baia si incontra lo Scoglio Suvace che prende il nome dal pesce suvace di cui ricorda la forma. Andando ad ovest si trova un altro paradiso per gli occhi: sono i famosi Faraglioni di Palmarola, tra cui il più noto è il Faraglione di Mezzogiorno.
Un passaggio al buio di trenta metri è rappresentato dalle Grotta del Gatto, un altro ambiente particolarmente suggestivo dell’isola. Molto bello è anche il Grottone di Mezzogiorno.

Cala del Porto

Cala del Porto

L’ultima spiaggia è quella di Cala del Porto che rappresenta anche l’unica spiaggia di sabbia dell’isola. Qui si trova il Faraglione di San Silverio.

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