Lungo le rive del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, in un’oasi di straordinaria bellezza sgorgano numerose sorgive di acque fredde, termali e ipertermali, note per le loro capacità terapeutiche fin dall’epoca dell’antica Roma. Grazie alla potenza terapeutica di queste acque è sorta e si è sviluppata la stazione termale di Suio, nel Comune di Castelforte, con piscine e complessi alberghieri termali.

Terme di Suio
Le caratteristiche chimiche e chimico-fisichedelle acque di Suio, Acquae Vescinae ai tempi dei Romani, sono abbastanza simili tra loro, e questo ne documenta in modo inequivocabile la comune origine da un’unica falda.
Le Acque di Suio sono classificate come sulfuree–bicarbonato–calciche e alcalino–terrose e sgorgano a temperature oscillanti da 15 a 64°C. Sono particolarmente indicate per la balneo–fangoterapia, le irrigazioni, le cure dell’apparato respiratorio, dell’apparato uditivo, dell’apparato locomotore, dell’apparato genitale femminile, della pelle e di orecchio–naso–gola.
I fattori terapeutici delle acque di Suio si compendiano nel calore, nel contenuto di zolfo, nella ricchezza di anidride carbonica. Il calore e l’anidride carbonica agiscono da fattori sinergici, lo zolfo agisce come fattore principale della loro azione terapeutica.
I complessi termali sono per lo più convenzionati e opportunamente attrezzati per offrire benessere psico-fisico, insieme ad attività culturali e ricreative.