Quando le cose buone si intrecciano alla storia il piacere è maggiore, così cominciamo la nostra giornata a Rieti nella storica pasticceria – cioccolateria della città, conosciuta per la qualità dei suoi prodotti e l’eccellenza dei suoi dolci. Dopo un superlativo cappuccino accompagnato da deliziosi cornetti alla crema chantilly e la tipica “mimosa” reatina, acquistiamo la famosa cioccolata della città, la “Rietella”.
Passiamo davanti al Duomo e alla statua di San Francesco, che sembra darci il benvenuto in città, scendiamo lungo via Roma per arrivare a piazza Cavour dove scoviamo un monumento davvero singolare, che forse non tutti conoscono, la Statua della Lira creata con le vecchie moneta da 200 lire ed inaugurata il giorno dell’entrata in vigore dell’Euro.
Il punto di partenza della nostra visita alla Rieti Sotterranea è il Ponte Romano sul fiume Velino, affacciandoci vediamo il sottostante ponte antico con ancora i solchi lasciati dai pesanti carri che portavano il sale; arriviamo in via del Porto, chiamata così per la presenza di un porticciolo dove attraccavano le barche fluviali. Da un portone di questa via, parallela a via Roma, entriamo nel magico mondo “sommerso”, dove con giochi di luci soffuse e candele, ci catapultiamo in epoche passate e affascinanti. Prodigiosamente passiamo dalle “cantine” di Palazzo Napoleoni a quelle di Palazzo Vecchiarelli, attraversando corridoi sotto via Roma, osservando i vari metodi di costruzione dei palazzi nel corso dei secoli, poggiando sul poderoso viadotto con fornici di blocchi squadrati di travertino realizzato dai romani per evitare l’impaludamento dell’importante via consolare.
Fantastico osservare, da una piccola feritoia, i piedi dei passanti per via Roma, quasi tutti con le buste dello shopping, come affascinante è la storia dell’evoluzione di via Roma, da come sia passata dall’essere una via periferica sopraelevata fuori le mura, a centro della vita della Rieti facoltosa.
A suscitare tutta la nostra curiosità ed il nostro stupore le “sculture sonore” dell’artista Immacolata Datti, che nelle fresche sere d’estate prendono vita allietando i visitatori con brevi concerti ed il progetto di Carlo Maderno nel disegnare Palazzo Vecchiarelli che ha previsto nella corte interna, oltre ad una bella fontana, delle quinte sceniche tanto da essere considerato il “teatro di pietra” della città di Rieti. Così come imperdibile, all’interno di palazzo Vecchiarelli, è l’artistica scala elicoidale progettata da Francesco Borromini, nipote del Maderno.
Soprese anche per i bambini che scoprono Panfilo il gattone rosso, di professione archeologo, che racconta le sue avventure alla scoperta dei sotterranei della città in un libro tradotto in ben 4 lingue.
Concludiamo la visita della Rieti Sotterranea negli ambienti della casa torre di via Pellicceria in cui ammiriamo i resti della rupe di travertino dove si è sviluppata l’antica Reate.
Siamo a due passi da piazza San Rufo, cuore geografico d’Italia, dove gustiamo ottime “fregnacce alla sabinese” e “pizzicotti alla reatina”, un ricco tagliere con formaggi e salumi locali, dal prosciutto Igp amatriciano ai salami di maiale nero di Contigliano accompagnati da bruschette condite con olio della sabina e il tutto bagnato dal buon vino delle migliori cantine locali.
Per visitare Rieti bisogna andare adagio, passeggiare lentamente alla scoperta degli angoli più suggestivi, lasciarsi cullare dalla tranquillità che avvolge il centro storico rimanendo incantati dalla bellezza dei luoghi; un passo lento come lo scorrere del fiume Velino che sembra oggi cingere la città in un abbraccio, mentre un tempo l’abbondanza delle acque del fiume, trasformava la città di Rieti, con stretti canali, formati da case-torre costruite verticalmente al viadotto romano, in una piccola “Venezia di acqua dolce” per poi tornare per brevi periodi alla praticabilità delle sue strade.
Saliti in macchina percorriamo la Via Salaria, alla scoperta dei resti dell’antica consolare, che si snoda lungo il letto del fiume Velino, vediamo come i romani furono costretti a realizzare subito dopo l’abitato di Interocrium, l’odierna Antrodoco, tagli verticali nelle enormi rocce che ancora oggi caratterizzano le “gole del Velino”, dove ammiriamo il “Masso dell’Orso”, rupe tagliata dai romani, alta 30 metri e lunga 20 a perpendicolo sul fiume, con al centro un incasso per lapide. Dopo pochi metri passiamo accanto ad una grande pietra miliare romana dell’antica via, un cippo che porta il numero LXVIII del tempo di Augusto.
Proseguendo arriviamo a Cittareale , nella parte bassa vediamo Falacrinae, dove nel 9 d.C. nacque l’imperatore Flavio Vespasiano, celebre per la tassazione dei bagni pubblici “Pecunia non olet” ed ancor di più per aver fatto realizzare il Colosseo.
Salendo nel centro storico rimaniamo impressionati dall’imponenza della Rocca di Cittareale, dalla sua insolita forma triangolare e conosciuta come “Rocca di Re Manfredi” poiché la leggenda vuole che al suo interno sia sepolto Re Manfredi, figlio dell’Imperatore Federico II di Svevia.
Decidiamo di visitare la Rocca, un tuffo nel passato, rimaniamo affascinati dalle cosiddette case matte” (dal dio della guerra Marte), feritoie di forme diverse dove collocare l’artiglieria: a croce, per le balestre (in orizzontale) e per gli archi (in verticale), e a cerchio per i cannoni e non da meno sono i sotterranei delle prigioni.
In alternativa, avremmo potuto scegliere di fare una breve escursione, che offre un panorama mozzafiato, dal Monte Pozzoni una terrazza panoramica su 4 regioni Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo che si raggiunge con il sentiero CAI n. 473, da un nel largo fondovalle pianeggiante, si risale nello stretto “canyon” tra boschi di faggio (Valle Pozzoni) per arrivare a fonte Pozzoni dove svoltando a destra si trovano le sorgenti del fiume Velino.
Stanchi ma appagati siamo pronti a raggiungere l’area food di Amatrice, finalmente, possiamo riposarci dopo una giornata trascorsa tra natura, arte e storia, qui un piatto di Amatriciana o di Gricia è d’obbligo. Dalle bellissime vetrate dei locali lo sguardo si perde tra i monti innevati della Laga, la luna è ancora più luminosa dalla luce riflessa della neve, una giornata fantastica è stata trascorsa ma una ancora più bella ci aspetta…. Pizzo di Sevo, Gorzano e Cima Lepre il giorno dopo ci aspettano per essere ammirate, amate. Eh già cari lettori se non l’avete ancora capito vi trovate nella Regione delle Meraviglie!!! Allora che cosa aspettate a continuare il vostro viaggio?
Per ulteriori informazioni:
Rieti da Scoprire
VisitRieti
Comune di Cittareale
Cittareale