Il nostro itinerario nel “Lazio sotterraneo” non può prescindere dalla scoperta del meraviglioso mondo marino e terrestre offerto dalle Isole dell’Arcipelago Pontino.
Folco Quilici diceva “A primavera, diventa incontenibile il desiderio di rimettere la barca in acqua e arrivare alle Isole Pontine, quando al profumo del mare si aggiungono gli odori della terra, le isole sono verdi, i fiori e i germogli addolciscono l’aria”.
La stagione migliore per ritrovare una tranquillità ed una serenità troppo spesso escluse dalla nostra vita quotidiana. Un mare sempre incantevole la cui trasparenza permette di ammirare anche dalla superficie fondali unici; spiagge e calette semideserte; la piacevole sensazione di sentirsi ospiti quasi esclusivi; la possibilità di vivere appieno il calore e la disponibilità degli abitanti, lontano dalla mondanità della stagione estiva.
L’ideale per vivere appieno questa esperienza, senza contare i minuti che mancano per l’imbarco che ci riporta sul continente, è concedersi un week-end lungo.
Le isole ci accolgono con alberghi per ogni tipo di “tasca”, case-vacanza, affittacamere e bed &breakfast ricavati nelle abitazioni dallo stile tipicamente mediterraneo, sono quanto di meglio si può chiedere per un sonno rigenerante, interrotto al mattino solo dal rumore del mare.
E dopo una ricca colazione, dimenticato l’incubo della macchina, ci avviamo a piedi alla scoperta delle isole e dei loro inestimabili patrimoni, con la consapevolezza di poter interrompere il nostro cammino in qualsiasi momento per rifocillarci e gustare le tante prelibatezze dei prodotti e della gastronomia locali, in uno dei tanti ristoranti e trattorie tipici, nelle vie dei centri storici o sul mare.
Una cucina ricca della tradizione mediterranea e tanti sapori campani, in cui ovviamente primeggia il pesce senza però essere il protagonista esclusivo, perché convive con una cucina di terra altrettanto prelibata.
Alternanza mare-terra che ci permette di scegliere tra le tante specialità come la zuppa di pesce, l’acqua pazza, gli spaghetti e le linguine con il granchio fellone, la calamarata in zuppa di pomodoro giallo, i tortelli al dentice, gli spaghetti di farro con gamberoni e basilico, la minestra di cicerchie e la parmigiana di fiori di zucca, gli spaghettoni terra e mare con vongole e asparagi, i paccheri con pescatrice e capperi, la rinomata zuppa di lenticchie di Ventotene, accanto al pescato del giorno, alla murena in scapece con cipolle rosa di Ventotene, pinoli e foglie di alloro, al polpo e lenticchie, troviamo il rinomato coniglio alla ponzese e la “cianfotta” a base di verdure ed ortaggi.
Su qualsiasi piatto ricada la nostra scelta, possiamo riempire i calici con il tipico “Fieno” o con altri vini da vitigni di Malvasia, Biancolella, Dragonara e Moscato, ricordiamoci che nonostante sulle isole il forte vento rende difficile coltivare la vite esistono circa 20 varietà di vitigni autoctoni.
Alle due isole principali di Ponza e Ventotene, fanno da contraltare la natura selvaggia delle sorelle minori: Palmarola, Zannone, appendice del Parco Nazionale del Circeo, e Santo Stefano che ospita l’ex Ergastolo Borbonico e divide con Ventotene la Riserva Naturale Statale e Area Marina Protetta.
Il periplo delle isole che, se non si ha la fortuna di avere un’imbarcazione propria, si può effettuare noleggiandole o partecipando ai numerosi tours escursionistici, permette di apprezzare pienamente lo stupefacente alternarsi di cavità, grotte, scogli, calette, baie, dai cromatismi unici.
Se la bellezza delle isole “in superficie” è indiscutibile, quella del loro mondo sommerso non teme confronti al mondo. Fondali di una varietà e di una magia uniche, che ne fanno un paradiso per gli amanti delle immersioni e della fotografia subacquea: pareti ricche di gorgonie e alghe rosse, praterie di poseidonia, massi tappezzati da una meravigliosa flora marina, che fanno da habitat ideale ad una ricchissima fauna ittica.
A Ponza, a sud-est del porto, ci aspettano le Grotte di Pilato, 5 antri scavati nel tufo sotto la collina della Madonna. Un complesso di vasche all’epoca adibite all’allevamento di murene, sacre ai Romani. Le grotte possono essere raggiunte solo ed esclusivamente via mare, con imbarcazioni proprie o affittando i piccoli gozzi ormeggiati al porto o, ancora, partecipando alle escursioni organizzate. I più esperti possono nuotare fin dentro le grotte, con muta e adeguata attrezzatura da snorkeling, e andare alla scoperta di questo luogo magico. Nel centro storico, possiamo osservare uno dei tesori archeologici dell’isola: la Cisterna Romana della Dragonara, riportata alla luce da pochi anni e ricca di fascino con i suoi 2000 anni.
Ci rimane ancora da scoprire la Ventotene “sotterranea” che ha il suo punto di forza in una serie di impianti e strutture legati all’approvvigionamento idrico dell’isola in epoca romana, necessario perché, essendo di origine vulcanica come le sue consorelle dell’Arcipelago Pontino, priva di falde acquifere. Un sistema idraulico che originariamente era costituito da sei grandi cisterne per la raccolta di acqua piovana, e da una serie di condotti sotterranei, di cui oggi ne sono visibili solo 2: la cisterna dei Detenuti e quella di Villa Stefania, ricche di segni della presenza dell’uomo, come dipinti, edicole votive, firme e graffiti.
E sui fondali di questo meraviglioso mare? Le “isole d’acciaio”, reperti e relitti che nulla hanno a che vedere cronologicamente con quelli citati, ma che hanno il loro fascino per quello che hanno rappresentato nella storia delle isole ai tempi delle due guerre mondiali: le navi “Corriere di Ponza”, silurato da un sottomarino tedesco nel 1918 nei pressi di Zannone, “Santa Lucia”, affondato da aerosiluranti inglesi nel 1943 nei pressi di Ventotene, e l’americana “Liberty”, affondata da una tempesta nel 1944.
Non ci resta che tornare con i piedi sulla terraferma anche se con la testa stiamo ancora ripercorrendo il viaggio nella storia millenaria della Riviera di Ulisse ed il fascino delle Isole Pontine.
Informazioni utili:
Comune di Ponza – Pro Loco di Ponza
Comune di Ventotene – Pro Loco di Ventotene
Collegamenti marittimi: da Formia, Terracina, S.Felice Circeo, Anzio. Alcune di queste tratte sono attive solo nel periodo estivo, per cui si consiglia di visitare i siti web delle Compagnie di Navigazione.
https://laziomar.it/ – http://www.vetor.it/ – https://www.snav.it/ – https://www.navlib.it/ –
http://www.circeoponza.it/it/