Il Lazio è da sempre terra di cammini, di sentieri religiosi e di strade battute da secoli dove è possibile lasciarsi alle spalle lo stress delle giornate lavorative, alla ricerca di luoghi di culto e borghi storici immersi nella natura e nella pace più totale: il Lazio è emozioni in cammino. Non è possibile, ma neanche vogliamo, incastonare questi percorsi in un netto confine geografico e forse è proprio l’impossibilità di relegarli all’interno di un singolo limes provinciale, che è alla base della loro forza e della loro potenza ecumenica.

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Il Cammino di Francesco non si esaurisce con il percorso di fede, ma dà modo di scoprire l’arte, la cultura e le tradizioni della provincia di Rieti: da Labro fino a Roma itinerari naturalistici affascinanti conducono attraverso morbide colline coltivate a olivo, fertili valli e vette maestose la cui elevata biodiversità è tutelata e valorizzata dalla presenza di numerosi parchi e riserve naturali nazionali. La Valle Santa, pianura circolare delimitata da colline e monti, come il Terminillo, ospita il cuore del Cammino di Francesco. In questo anfiteatro naturale, infatti, sono collocati i quattro Santuari francescani, idealmente disposti alle quattro estremità di una croce mistica; sono dei monumenti storici, culturali e religiosi di grande valore ed ai nomi di luoghi come Fontecolombo, La Foresta, Greccio e Poggio Bustone si lega indissolubilmente la storia non solo del “Santo della Natura”, ma di tutta la religione cristiana. Diversi i motivi che hanno condotto San Francesco a Rieti, tra cui certamente la bellezza della natura ma l’elemento che più connota questo territorio è l’acqua. Le abbondanti acque dolci della Valle Santa sono famose in tutto il mondo per la loro purezza. L’antico Lacus Velinus, che fino al Medioevo occupava l’intera conca reatina, la trasparenza dei fiumi, le spettacolari sorgenti e i laghi, sfumati dal blu al verde, che oggi qui si ammirano numerosi hanno caratterizzato il paesaggio e la cultura del territorio. Chi percorre il Cammino di Francesco può conservare un altro ricordo speciale: il Passaporto del Pellegrino, documento ufficiale che accompagna i pellegrini lungo i sentieri del Cammino e timbrato nelle varie tappe da diritto al rilascio dell’Attestato del Pellegrino.

Laghetto di San Benedetto

Il Cammino di San Benedetto è poco più di 300 km, da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, attraverso il cuore verde dell’Italia: un percorso che muove dall’Umbria, entra nel Lazio, e lo percorre tutto, fino al suo estremo confine meridionale, collegato alla Campania. Un itinerario nel cuore d’Italia che unisce i tre luoghi più importanti per lo sviluppo del movimento benedettino, inizia da Norcia, dove san Benedetto nacque, passa per Subiaco, dove visse in ritiro per circa trent’anni, e termina a Montecassino, ultima tappa della sua vita, che ispirò la scrittura della Regola benedettina. Nel Lazio il Cammino di San Benedetto attraversa comuni come: Agosta, Anticoli Corrado, Arpino, Ascrea, Belmonte in Sabina, Cantalice, Canterano, Cassino, Castel di Tora, Castelliri, Castrocielo, Cerreto Laziale, Ciciliano, Castel di Tora, Colle San Magno, Collepardo, Fiuggi, Gerano, Guarcino, Isola del Liri, Jenne, Leonessa, Licenza, Mandela, Marano. Durante il percorso è possibile richiedere l’attestato con le credenziali dove verrà apposto un timbro per ogni luogo visitato lungo l’itinerario, una sorta di certificato del pellegrino. Simbolo del Cammino, è una “b” di colore giallo, con una barra trasversale, quasi a suggerire una croce: è un segno lungo tutto il Cammino, per indicare la via.

Via Amerina

Via Amerina

La Via Amerina nasce come collegamento tra Veio e Ameria, l’attuale Amelia. Punto di accesso privilegiato per Roma, è stata percorsa da numerosi eserciti e per questo presenta ancora torri di avvistamento e castelli. Il percorso della Via Amerina nel Lazio, lungo circa 60 km, passa attraverso territori vulcanici, la valle Tiberina, boschi, speroni di tufo, corsi d’acqua e antichi reperti di epoca preromana. Oggi è in gran parte percorribile sul tracciato originario dalla valle di Baccano fino ad Amelia.

La Via Francigena del Nord, che da Canterbury arriva a Roma, è una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per raggiungere le tombe e il luogo del martirio dei santi Pietro e Paolo. Deve il suo nome al fatto di essere stata utilizzata come via d’accesso al di qua delle Alpi dai Franchi, che ne fecero il più importante collegamento tra l’ambiente d’oltralpe e le regioni del Mediterraneo. Nella storia la Via Francigena, come tutte le grandi strade di attraversamento, ha consentito di instaurare elementi di comunicazione tra le diverse culture locali, attivando anche scambi commerciali e rapporti tra le popolazioni. Non a caso, il Consiglio d’Europa, il 21 aprile del 1994 ha dichiarato la Via “Grande itinerario culturale europeo”, come il Cammino di Santiago di Compostela in Spagna.

L’altro tratto di cammino per tradizione è la Via Francigena del Sud, che da Roma conduceva ai litorali adriatici per proseguire il cammino verso Gerusalemme, e viceversa, dal Sud Italia convergeva verso Roma, creando una rete di percorsi, anche alternativi, per consentire di attraversare zone paludose e malariche. Attraverso di esso è possibile rilanciare un itinerario interregionale che attraversa la Campania, il Molise, la Basilicata e la Puglia, tramite due direttrici, la Via Prenestina e la Via Appia, ricomponendo l’unità di senso e di storia con la Via Francigena del Nord. La Francigena del Sud, nella sua totalità dal Lazio alla Puglia, è in attesa di ricevere il riconoscimento come Itinerario del Consiglio d’Europa, al fine di attuare una reale continuità istituzionale con il cammino francigeno proveniente dal nord Europa.

Via Francigena

Via Francigena

Il Cammino Naturale dei Parchi sorge nel 2016 per volontà di un gruppo di tecnici e del personale delle aree protette della Regione Lazio. Un file rouge di 430 Km suddiviso in 25 tappe da percorrere in 4 settimane che unisce Roma a L’Aquila attraversando 42 borghi tra vallate, boschi, laghi all’interno delle are verdi protette, con lo scopo di promuovere e valorizzare lo sviluppo socio- economico delle aree rurali e il loro patrimonio storico e culturale oltre alla biodiversità dei luoghi. Il cammino permette di tutelare il paesaggio conservare la viabilità secondaria e rurale e scoprire a passo lento angoli autentici di rara bellezza poco conosciute. Il percorso a piedi a differenza di tanti cammini che vedono come meta Roma, parte da qui, nei pressi del Circo Massimo, percorrendo la Valle della Caffarella e dell’Appia Antica fino a giungere i Colli Albani, passando per il monumento naturale Valle delle Cannuccette. Proseguendo si giunge sulla via dei Monti Prenestini fino al parco dei Monti Simbruini dove è possibile ammirare la bellezza del fiume Aniene e dei due monasteri benedettini. Continuando tra maestose faggete e pianori carsici si guadagna la vetta aerea del monte Autone, per scendere alle cascate del Torrente Rioscuro, monumento naturale. Dai Monti Lucretili si risale verso il borgo di Orvinio l’attenzione è rivolta al Lago del Turano e allo splendido borgo di Castel di Tora per raggiungere la Riserva di Monte Navegna e Monte Cervia ed infine la riserva della Duchessa. Dal Monte Nuria si valica verso la Via Salaria per giungere all’interno del Parco Nazionale dei Monti della Laga e del Gran Sasso, la maestosità di queste montagne portano nel versante abruzzese e ancora altri Km per giungere sul lago di Campotosto e pian piano verso la meta finale L’Aquila.

INFORMAZIONI
www.camminodifrancesco.it
www.camminodibenedetto.it
www.viaamerina.eu
www.viefrancigene.org.it
www.camminonaturaledeiparchi.it

 

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